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Bolla immobiliare cinese, le grandi città cercano di evitarla
Askanews
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La Cina cerca di evitare una nuova bolla immobiliare. L'autorità di controllo bancario Guo Shuqing ha lanciato alcuni giorni fa un allarme in questo senso e alcune delle principali città  - Hangzhou, Shenzhen, Shanghai - hanno risposto introducendo nuove misure amministrative per frenare le speculazioni immobiliari e la corsa al rialzo dei prezzi.

"Troppa gente compra case non per viverci, ma per investire o speculare, è molto pericoloso", ha affermato Guo, lanciando un allarme rispetto alla prospettiva che nel settore immobiliare possa svilupparsi una bolla speculativa che metta a rischio la stabilità del settore finanziario cinese.

Secondo quanto scrive il South China Morning Post, le autorità locali delle tre città hanno imposto da ieri delle limitazioni al mercato immobiliare, tra cui spiccano un divieto di compravendite speculative di immobili e criteri più stringenti per chi acquista la prima casa.

Le nuove misure si aggiungono a quelle già adottate negli scorsi mesi. Shanghai ha vietato ai proprietari di rivendere l'immobile entro i cinque mesi dall'acquisto. Hangzhou, invece, ha imposto regole più stringenti sugli acquirenti che, prima di procedere alla transazione, dovranno dimostrare di avere i requisiti per acquistare un immobile residenziale.

Shenzhen, che è considerata in questo momento la Silicon Valley cinese, ha adottato un sistema a punteggi, che dà priorità agli acquirenti della prima casa e mette in coda in classifica quelli che già possiedono immobili.

Queste tre città da sole nel 2020 hanno rappresentato l'8 per cento del Pil cinese e, secondo le analisi, sono quelle che hanno visto crescere di più il prezzo degli immobili.

 

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