Mosca ha pubblicato la lista dei Paesi ostili alla Russia. Nell'elenco figura oltre a Francia, Germania e USA, anche l'Italia. Ma vediamo cosa significa e quali sono le ripercussioni a livello economico?
Quali sono?
Con un decreto il governo russo ha individuato la lista dei Paesi. L'elenco comprende tutti i
- Paesi dell'Unione Europea,
- gli Stati Uniti,
- la Svizzera,
- la Gran Bretagna,
- il Giappone,
- la Corea del Sud,
- l'Australia,
- la Nuova Zelanda
- Canada
- Montenegro
- Albania
- Andorra
- Islanda
- Liechtenstein
- Monaco
- Norvegia
- San Marino
- Macedonia del Nord
- Micronesia
- Taiwan
Si tratta, in pratica, di tutti i Paesi che dallo scoppio del conflitto hanno approvato dure sanzioni economiche nei confronti della Russia per la guerra in Ucraina.
La principale conseguenza economica di entrare a far parte della lista dei Paesi ostili alla Russia è che, secondo il decreto del Cremlino, lo Stato, le imprese o i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri che appartengono a tali Stati ostili potranno pagarli in rubli. Proprio quando il rublo sta perdendo moltissimo del suo valore.
Secondo il decreto di Mosca "la nuova procedura temporanea si applica ai pagamenti superiori a 10 milioni di rubli al mese (o un importo simile in valuta estera)".
Questo significa che i bond emessi dallo stato russo o da una qualsiasi istituzione pubblica o privata potrebbero perdere di valore, dal momento che nessuna controparte internazionale accetterebbe di essere saldata in una valuta il cui valore sta precipitando in maniera verticale.
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