Dopo che il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge di Bilancio, che sarà la prima del governo Meloni, è già tempo di capire cosa cambia dal 2023 per le pensioni. Secondo le news dell’ultima ora ecco le principali novità per l’aumento delle pensioni minime, la proroga di opzione donna e Ape sociale e per l’introduzione di quota 103.
Aumento delle pensioni
Stando alle ultime notizie, la manovra dovrebbe apportare alcune modifiche al sistema con il quale vengono rivalutate le pensioni, almeno di stravolgimenti durante il passaggio in Parlamento.
Attualmente è previsto l’adeguamento del 100% per gli assegni pensionistici fino a 4 volte il minimo Inps (che attualmente è di 523,38 euro). Si passa alla rivalutazione del 90% per i trattamenti compresi tra 4 e 5 volte il minimo e al 75% per le pensioni sopra la soglia di 5 volte il minimo.
In attesa di aggiornamenti, tuttavia, il ministro dell'Economia Giorgetti ha già firmato il decreto che introduce una maxi-rivalutazione del 7,3% delle pensioni a partire dal 1º gennaio 2023. Riguardo l'aumento delle pensioni, la premier Meloni ha spiegato: "rivaluteremo le pensioni con le minime al 120% ma con un meccanismo di aumento fino a 2000 euro, ma poi mano a mano l’aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l’indicizzazione la finiamo al 35%".
Aumento delle pensioni minime
Il governo Meloni avrebbe raggiunto un accordo per inserire nella legge di Bilancio la misura che aumenterebbe fino a 570 euro mensili le pensioni minime, la cui soglia dovrebbe salire di qualche decina di euro, considerando anche l’ulteriore aumento dovuto alla rivalutazione del 7,3% prevista dal decreto già emanato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Opzione donna, proroga e modifica
La legge di Bilancio interviene in materia di pensioni anche con la proroga di opzione donna per il 2023, ma con alcune novità. L’uscita anticipata per le lavoratrici con il ricalcolo contributivo dell’assegno, infatti, dipenderà dal numero dei figli: si uscirà a 58 anni con due o più figli, a 59 se si ha un solo figlio, a 60 anni senza figli.
Quota 103
Come previsto, la manovra del governo Meloni conferma il superamento di quota 102 nel 2023. Dal prossimo 1º gennaio, tuttavia, si potrà raggiungere la pensione anticipata con 62 anni di età anagrafica e 41 anni di contributi. Si tratterebbe di una base da cui partire per arrivare entro la fine della legislatura a una riforma delle pensioni che preveda una quota 41 secca e per tutti (come caldeggia da tempo la Lega).
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Chi potrà andare in pensione nel 2023?
Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 sarà possibile raggiungere la pensione anticipata per i lavoratori (anche pubblici) che saranno in possesso dei seguenti requisiti: 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica. Per le donne è prevista anche la proroga di opzione donna.
Come cambieranno le pensioni dal 2023?
A partire dal 1° gennaio 2023 scatterà Pensioni: come cambieranno gli assegni con l'adeguamento del +7,3% per il 2023 per le pensioni. Nel dettaglio, l’adeguamento sarà del 100% per gli assegni pensionistici fino a 4 volte al minimo Inps; del 90% per i trattamenti compresi tra 4 e 5 volte il minimo e al 75% per le pensioni sopra la soglia di 5 volte il minimo.
Quando ci sarà la nuova riforma delle pensioni?
Secondo i piani del governo, l’obiettivo sarebbe quello di arrivare alla piena riforma delle pensioni (attesa ormai da diverse legislature) entro la fine del mandato, con l’apertura del tavolo dei lavori nel prossimo anno per far partire la riforma dal 2024.
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