
Migliora il sentiment di Banca d’Italia sulla situazione economica italiana ma le previsioni sull’inflazione non lasciano molto da gioire. Secondo l’”Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita” pubblicata da via Nazionale ascoltando il parere di un campione di imprese italiane con almeno 50 addetti, domanda e occupazione miglioreranno, ma anche i prezzi al consumo resteranno sostenuti.
Inflazione, previsioni per il 2023
Secondo l’indagine di Bankitalia, le attese sull’inflazione al consumo sono ulteriormente aumentate, raggiungendo l’8,1 per cento sui 12 mesi e attestandosi rispettivamente al 6,7 e al 5,7 per cento sugli orizzonti a 2 anni e tra 3 e 5 anni. La dinamica dei prezzi praticati dalle imprese rimarrebbe sostenuta nei prossimi 12 mesi, pur in attenuazione nelle costruzioni e soprattutto nell’industria in senso stretto. Sarebbe ancora sospinta principalmente dai rincari degli input produttivi e dalle più elevate attese di inflazione.

Inflazione e crescita economica
I rincari energetici continueranno a pesare sulle politiche di prezzo aziendali, soprattutto quelle edili. Secondo l’indagine, Per il 41,6 per cento delle imprese nel quarto trimestre del 2022 i rincari energetici hanno arrecato difficoltà analoghe o superiori rispetto ai tre mesi precedenti (da 54,9 nella precedente rilevazione). I problemi rimangono più rilevanti per le aziende edili (60,0) e dell’industria in senso stretto (44,9) rispetto a quelle dei servizi (36,4).
Per effetto degli elevati costi energetici, quasi due imprese su tre intendono alzare i prezzi di vendita nei prossimi tre mesi. L’aumento sarà di intensità marcata secondo, rispettivamente, il 10,2, il 10,8 e l’8,6 per cento delle imprese nei tre comparti (da 20,5, 26,5 e 14,9 nella rilevazione precedente). I problemi di approvvigionamento di materie prime e di input intermedi hanno interessato il 52,6 per cento delle aziende; rispetto al trimestre precedente la quota è in calo in tutti i settori.
Inflazione al consumo, previsioni
Le attese sull’inflazione al consumo sono cresciute in misura marcata sui diversi orizzonti di previsione, raggiungendo in tutti i comparti i livelli massimi dall’inizio della rilevazione nel 1999. Il tasso atteso di inflazione al consumo si attesta, in media, a 8,9 per cento tra sei mesi (da 7,5 nella precedente rilevazione), a 8,1 tra 12 mesi (da 6,9), a 6,7 tra 2 anni (da 5,7) e a 5,7 su un orizzonte compreso tra i 3 e i 5 anni (da 4,9). Sulla dinamica delle aspettative ha plausibilmente inciso il concomitante forte incremento dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo nei mesi finali dello scorso anno.
In crescita i prezzi dell’industria
Rispetto a un anno prima, i listini sono stati rivisti al rialzo dell’8,4 per cento in media nell’industria in senso stretto (da 9,3 nella precedente rilevazione), del 3,6 nei servizi (da 3,0) e del 6,3 nelle costruzioni (da 6,8). Nelle attese delle imprese la crescita dei prezzi di vendita si attenuerebbe nei prossimi 12 mesi nell’industria (al 4,1 per cento da 6,1) e nelle costruzioni (al 5,3 da 6,5), mentre si accentuerebbe nei servizi (al 3,9 da 3,7). A questi ulteriori aumenti contribuirebbero principalmente i rialzi dei prezzi delle materie prime e l’andamento delle aspettative di inflazione, seguiti dal maggior costo degli input intermedi e del lavoro.
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