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Misura di inclusione attiva
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Stop al reddito di cittadinanza. Il nuovo decreto lavoro, approvato lo scorso 1º maggio, segna il passo d’addio al sussidio così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Il governo Meloni, infatti, modifica profonda mente la misura che dal 1º gennaio 2024 si trasformerà in assegno di inclusione. Scopriamo come cambia con tutte le novità dell’ultima ora, dai requisiti Isee alla durata del pagamento.

Reddito di cittadinanza, novità e cosa cambia con il governo Meloni

Il reddito di cittadinanza, dopo gli interventi del governo Meloni con il decreto Lavoro, diventerà il supporto per la formazione e il lavoro. Secondo le ultime notizie partirà il 1° settembre e consisterà in un'indennità di 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi solo per chi parteciperà a programmi di formazione e progetti utili alla collettività.

Il supporto per la formazione e il lavoro sarà utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un valore dell'Isee familiare non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all'assegno di inclusione. Può essere utilizzato anche dai componenti dei nuclei che percepiscono l'assegno di inclusione, che non siano calcolati nella scala di equivalenza. L'interessato è tenuto a rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.

Dopo aver stipulato il patto di servizio, si possono ricevere offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro per specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati. Inoltre, si possono anche autonomamente individuare progetti di formazione, rientranti nel novero di quelli indicati al primo periodo, ai quali essere ammesso.

Nel testo del decreto Lavoro si legge: "In caso di partecipazione ai programmi formativi e a progetti utili alla collettività, per tutta la loro durata e comunque per periodo massimo di dodici mensilità, si legge, l'interessato riceve un beneficio economico, quale indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, pari a un importo mensile di 350 euro. Il beneficio economico è erogato mediante bonifico mensile, da parte dell'Inps".

Che fine farà il reddito di cittadinanza nel 2024?

A fine anno verrà accantonato il reddito di cittadinanza che, come ha stabilito il nuovo decreto Lavoro, da gennaio 2024 diventa assegno di inclusione. Potranno richiedere il nuovo sussidio i nuclei familiari che rispettano i requisiti e sono quindi composti da persone appartenenti ad almeno una di queste categorie:

  • disabili;
  • minorenni;
  • over 60.

L’ultima bozza del decreto lavoro prevede che, dopo il superamento del reddito di cittadinanza l’introduzione dell’assegno di inclusione a partire dal 2024, i parametri Isee per accedere al beneficio siano in linea con quelli previsti per la pensione e il reddito di cittadinanza: il tetto sarà di 9.360 euro.

Viene però ritoccata la scala di equivalenza sulla quale sono parametrati i requisiti reddituali per accedere al sussidio e l’ammontare finale dell’importo. Si tratterà di un “punteggio” associato a ciascun componente del nucleo familiare, che fa crescere la soglia di reddito ammessa o il valore del beneficio quanto più è numerosa la famiglia o più critica è la sua situazione. Nell’ultima versione, acquista un peso più rilevante la presenza di un ulteriore componente con disabilità o non autosufficiente (che “vale” da solo 0,5 punti).

Come funziona il nuovo reddito di cittadinanza?

L’importo dell’assegno di inclusione può arrivare fino a 6mila euro all’anno (500 euro al mese), a cui si potrà aggiungere l’eventuale contributo per l’affitto (in caso di locazioni in regola) fino a 3.360 euro all’anno (280 al mese).

Inoltre, l’ultima versione del testo del decreto Lavoro introduce un’importante novità dell’ultima ora. Viene stabilito, infatti, che l’assegno di inclusione può arrivare a 7.560 euro all’anno (630 euro al mese moltiplicati per i parametri della scala di equivalenza), in uno di questi casi, ovvero se il nucleo familiare è composto da:

  • tutti over 67;
  • persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.

In questi casi l’eventuale contributo affitto scende però a 1.800 euro l’anno (150 al mese). Il beneficio è erogato per 18 mesi. Poi dopo un mese di stop, è rinnovato per ulteriori periodi di 12 mesi.

Un’altra importante novità che riguarda il superamento del reddito di cittadinanza, nel nuovo decreto Lavoro, riguarda la definizione dell’offerta di lavoro congrua che, se rifiutata, fa perdere l’assegno di inclusione. Dal 2024 i beneficiari abili al lavoro sono tenuti ad accettare in tutta Italia:

  • un rapporto a tempo indeterminato o a termine di durata oltre i 12 mesi;
  • un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno;
  • una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.

Nel caso in cui il beneficiario ricevesse un’offerta di contratto inferiore a 12 mesi, ma non inferiore a un mese, il luogo di lavoro non deve essere distante più di 80 km dalla propria residenza. Per i contratti di durata tra uno e sei mesi, inoltre, l’assegno di inclusione viene sospeso.

Quanto dura il reddito di cittadinanza nel 2023?

La legge di Bilancio 2023 è stata il primo passo che ha portato il governo Meloni prima a modificare e poi a superare il reddito di cittadinanza. Già da quest’anno, infatti, è previsto il sussidio possa essere riconosciuto ai percettori che ne hanno diritto nel limite massimo di sette mensilità.

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