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Assegno unico
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Novità importanti per i pagamenti dell’assegno unico 2023. L’Inps, infatti, ha comunicato che l’importo avrà un aumento a partire da giugno. Ma come funziona e quali sono i requisiti per ottenerlo? La maggiorazione spetta nel caso in cui entrambi i genitori siano dipendenti (possibilità estesa anche ai nuclei con figli in cui uno dei due genitori sia deceduto), scopriamo tutto quello che c’è da sapere (anche sul calendario dei pagamenti).

Pagamenti assegno unico

L’assegno unico per figli a carico, come ogni mese, anche a maggio sarebbe dovuto essere erogato tra il 18 e il 19 per i beneficiari del 2022 e i nuclei famigliari che hanno presentato la domanda entro febbraio, mentre slitta a fine mese per le richieste effettuate a partire da marzo. Stesso discorso e stesse date anche per i percettori di reddito di cittadinanza, che lo ricevono direttamente sulla card tramite quota di integrazione.

Aumento assegno unico da giugno, a chi spetta

È previsto un aumento a partire dai pagamenti per l’assegno unico di giugno 2023. Si tratta di una maggiorazione che espetta ai nuclei con entrambi i genitori dipendenti (variabile in base all’Isee). I requisiti sono stati allargati e ora l’aumento spetta anche ai nuclei con genitori rimasti vedovi (come stabilito dal DL 48/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale).

Nel dettaglio, l’assegno unico per i figli a carico viene maggiorato per un periodo di 5 anni nel caso in cui uno dei due genitori sia deceduto nell’anno di competenza in cui è riconosciuto il sussidio. L’aumento scatta d’ufficio nel caso di unico genitore lavoratore al momento della domanda e nel limite di godimento dell’assegno unico.

Aumento assegno unico Inps, quando non spetta

Nel caso di assegno unico senza Isee, però, non viene applicato la l’aumento previsto per i nuclei con entrambi i genitori che lavorano (da dipendenti), per cui l’importo erogato per ciascun figlio resta quello minimo di 54,10 euro (con arrotondamento). Mentre con la rivalutazione 2023, è bene ricordare, l’importo massimo spettante è salito a 189,2 euro al netto di maggiorazioni e casi particolari.

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