Il presidente della Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti, Jerome Powell, ha confermato di avere maggiore fiducia in un percorso "sostenibile" di disinflazione, motivo per cui ha indicato che è giunto il momento di aggiustare la politica monetaria, anticipando così un taglio dei tassi di interesse nella riunione di settembre.
"È aumentata la mia fiducia che l'inflazione sia su un percorso sostenibile per tornare al 2%", ha affermato il banchiere centrale americano nel suo tanto atteso discorso alla riunione di Jackson Hole, dove ha chiarito che "è giunto il momento per noi di aggiustare la politica monetaria"
Nel suo intervento, il presidente della Fed ha sottolineato che, in generale, l'economia americana continua a crescere a ritmi sostenuti, ma i dati su inflazione e mercato del lavoro mostrano una situazione "in evoluzione", in cui i rischi al rialzo per i prezzi "sono diminuiti" ."
In questo senso, Powell ritiene che, dopo una pausa all’inizio del 2024, “i progressi verso l’obiettivo del 2% siano ripresi”, per cui il tasso di inflazione è ora molto più vicino all’obiettivo.
"La direzione del viaggio è chiara, e i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dall'evoluzione delle prospettive e dall'equilibrio dei rischi", ha osservato.
Il mercato prevede tagli dei tassi
Le parole di Powell confermano le previsioni del mercato, che prevedono un taglio dei tassi a settembre sia negli Usa che nell'Eurozona, anche se il movimento potrebbe essere di diversa intensità: nell'Eurozona il taglio sarebbe di 25 punti base (lo stesso annunciato a giugno), mentre nella prima economia mondiale potrebbe essere di mezzo punto percentuale (nel suo caso si tratterebbe della prima diminuzione del prezzo del denaro in questo ciclo).
Il Consiglio direttivo della BCE prevede di riunirsi il 12 settembre, mentre il Comitato per il mercato aperto della Fed si riunirà il 18 settembre e il Comitato di politica monetaria annuncerà la sua decisione il giorno dopo, il 19 settembre.
Nel caso dell’Eurozona, gli economisti internazionali prevedono sei nuovi tagli dei tassi di interesse entro la fine del 2025. La loro teoria è che i tagli saranno di 25 punti base ciascuno e che ce ne sarà uno a trimestre, con l’accento su questi incontri cui la Banca Centrale Europea aggiorna il suo quadro macroeconomico. Per il resto dell'anno gli appuntamenti sono a settembre e dicembre. Se queste previsioni si avverassero, il prezzo del denaro alla fine del prossimo anno sarebbe inferiore al 3%.
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