Il 5 luglio verranno azzerati gli errori commessi - dal 2001 in poi - dall'istituto nazionale della previdenza sociale nel calcolo dell'importo delle pensioni. Questo vuol dire che dal giorno successivo i pensionati che negli anni passati hanno riscontrato errori di calcolo nelle loro pensioni non potranno più rivendicarne la rettifica a proprio favore
Le previsioni contenute nella legge 111/2011, riprese nel messaggio inps numero 4774 del 19 maggio scorso, hanno introdotto un termine di decadenza triennale per il diritto dei pensionati a ricorrere in giudizio contro gli errori nel calcolo dell'importo delle pensioni. Un cambiamento di rotta rispetto al passato. Fino ad oggi, infatti, i pensionati avevano dieci anni di tempo per ricorrere e chiedere una rettifica
I consulenti del lavoro, tramite la circolare della fondazione studi, hanno fatto sapere che in Italia circa il 38% delle pensioni contiene degli errori di calcolo. Si tratta, potenzialmente, di oltre 7 milioni di cittadini. Ma non solo. Gli sbagli di calcolo, quando sono a sfavore del pensionato, in media si aggirano sui 30 euro al mese
I consulenti del lavoro hanno fatto notare quindi che, se l'impossibilità a ricorrere riguardasse tutta la platea potenziale, l'impatto sarebbe di circa 3 miliardi di euro. Avendo stabilito un periodo di tre anni entro i quali i pensionati devono accorgersi degli errori commessi dall'inps nel calcolo della propria pensione, qualora gli errori non vengano contestati, si perde il diritto di farlo anche in futuro e la pensione rischia di rimanere sbagliata per l'intero arco della vita
La norma si applica anche agli errori commessi prima dell'entrata in vigore della legge 211/2011 decreto 98 e quindi anche prima del 6 luglio 2011. Gli errori più comuni riguardano i lavoratori vicini alla pensione che sono stati licenziati e inseriti nelle liste di mobilità; i casi di erroneo accredito della contribuzione, come può accadere in occasione di periodi di malattia, maternità, cassa integrazione; gli errori di calcolo derivanti da erronea valutazione dei redditi dei pensionati nonché dalla non corretta applicazione della rivalutazione delle pensioni
Secondo quanto fatto sapere dall'inps, tuttavia, coloro che hanno già presentato ricorso contro errori di calcolo saranno tutelati da questa norma
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