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Le detrazioni per il bonus mobili
Detrazioni bonus mobili nel modello 730 GTRES

Anche per il 2020 sarà possibile detrarre nel modello 730 le spese sostenute per il bonus mobili ed elettrodomestici nel caso in cui l'acquisto sia destinato a un immobile oggetto di lavori di ristrutturazione. Vediamo come fare.

La detrazione del 50% del bonus mobili è valida per le spese per l'acquisto di mobili, grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica (nonché per i grandi elettrodomestici per i quali non è obbligatoria l’etichetta energetica).

Le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici sono computate, ai fini della fruizione della detrazione di imposta, indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione.

La detrazione per il bonus mobili spetta unicamente per le spese per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici in immobili dove siano stati eseguiti i seguenti lavori di: 

  • manutenzione ordinaria
  • manutenzione straordinaria
  • ristrutturazione edilizia
  • ricostruzione o ripristino dell'immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi

La data di inizio dei lavori di ristrutturazione deve essere anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e digrandi elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione. Qualora l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici è destinato ad un unico immobile facente parte di un edificio interamente ristruttu-rato da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, per data inizio lavori si intende la data di acquistoo di assegnazione dell’immobile.

Quali sono le modalità di pagamento delle spese

Per la fruizione della detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici i contribuenti dovevano eseguire i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, con le medesime modalità già previste per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione edilizia.

Documenti da conservare per usufruire del bonus

Ai fini della detrazione deve essere conservata la documentazione attestante l’effettivo pagamento (ricevute dei bonifici, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni con la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.

Modello 730 2020: limite detrazione bonus mobili

La detrazione spetta su un ammontare massimo di 10.000 euro per le spese di arredo sostenute nel periodo compreso tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2016 se le spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono state sostenute a decorrere dal 26 giugno 2012.

A partire dall’anno d’imposta 2017, la detrazione spetta su un ammontare massimo di 10.000 euro per le spese di arredo sostenute in ciascun anno, purché i connessi interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati non prima del 1° gennaio dell’anno precedente.

Per gli interventi di ristrutturazione effettuati nel corso dell’anno d’imposta oggetto della dichiarazione ovvero iniziati nel nell’anno precedente e proseguiti nell’anno d’imposta oggetto della dichiarazione, nella definizione del limite di 10.000 euro concorrono anche le spese di arredo sostenute nell’anno precedente per le quali si è già fruito della detrazione. Ad esempio, la detrazione spetta su un ammontare massimo di 10.000 euro per le spese di arredo sostenute nel 2019 se gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono iniziati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2019.

Per gli interventi di ristrutturazione effettuati nel 2018 ovvero iniziati nel 2018 e proseguiti nel 2019, nella definizione del limite di 10.000 euro concorrono anche le spese di arredo sostenute nel 2018 per le quali si è già fruito della detrazione.

La detrazione è ripartita in 10 rate di pari importo. Il limite di spesa di 10.000 euro è riferito alla singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o alla parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione, a prescindere dal numero dei contribuenti che partecipano alla spesa.

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