La Corte Costituzionale riapre alla doppia esenzione Imu per i coniugi con diversa residenza che vivono in due Comuni diversi. La Consulta infatti considera prima casa entrambi gli immobili per cui non è dovuto il pagamento dell'Imu seconda casa.
Imu Coniugi con residenze diverse
L'esenzione Imu per gli immobili dei coniugi con residenze diverse ha generato un acceso dibattito nel corso degli ultimi anni. Il tutto per i comportamenti elusivi di coniugi che dichiaravano al Fisco di risiedere nella seconda casa, al mare o in montagna, per non pagare l'imposta municipale unica, mentre invece vivevano con l'altro famigliare.
Per questa ragione la Corte di Cassazione prima e una norma introdotta nel 2021 successivamente avevano sancito l'esenzione per uno solo degli immobili abitato dai coniugi, lasciando ai contribuenti la scelta di quale delle due case considerare esenta.
Imu, la sentenza della Consulta
Adesso la sentenza della Consulta introduce un vero e proprio ribaltone. Alla base della decisione della Corte Costituzionale c'è il principio che per combattere comportamenti scorretti non si possono negare i diritti di chi ha comportamenti corretti.
Soprattutto negando i diritti della famiglia sanciti dalla Costituzione, che all'articolo 31 recita "la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia". Negando la doppia esenzione si va in senso opposto, favorendo, ad esempio, le coppie di fatto, che non essendo sposate, hanno diritto all'esenzione.
La sentenza ripristina adesso la doppia esenzione per i coniugi che abitano in immobili diversi ubicati in Comuni distinti a patto, naturalmente, che rispettino il principio della residenza e della dimora abituale.
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