Commenti: 0
Riforma Iva
Pixabay

Negli ultimi giorni si sta facendo largo l’ipotesi della cosiddetta “Iva zero” per alcune categorie di alimenti. Secondo le notizie dell’ultima ora, addirittura, la misura potrebbe essere contenuta nella riforma fiscale che si sta discutendo in questi giorni (che prevede anche la riforma delle aliquote Irpef). Non solo, perché al vaglio del governo Meloni, ci sarebbe anche la riduzione del numero di aliquote Iva attualmente in vigore. Scopriamo tutte le ultime novità.

Ipotesi Iva zero

Il governo Meloni sta lavorando per introdurre un’importante misura, l’Iva a zero su alcuni beni di prima necessità. A confermarlo è stato il viceministro dell'economia Maurizio Leo, a margine della presentazione dei risultati dell'Agenzia delle Entrate alla Camera. L’intenzione è chiara: “È un’ipotesi, ma si deve lavorare”.

Il governo Meloni, quindi, già con la riforma fiscale di prossima approvazione vorrebbe intervenire, nel rispetto dei presupposti e dei limiti posti dalla direttiva Iva, per razionalizzare la struttura e i livelli delle aliquote Iva ridotte.

In pratica, l’esecutivo vorrebbe esentare alcuni beni al pagamento dell’Iva, la cosiddetta Iva zero. Come già sottolineato dal viceministro Leo, durante un convegno del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, si tratterebbe di “un meccanismo di esenzione per determinate categorie di beni così come si è già sperimentato per i vaccini contro il covid”.

I prodotti coperti da Iva zero, nel dettaglio, dovrebbero essere i beni di prima necessità del carrello della spesa, in modo tale da contenere l’inflazione. Il costo per le casse dello Stato oscillerebbe tra i 4 e i 6 miliardi di euro, e vedrebbe coinvolti prodotti alimentari che oggi sono al 4% (come pane e pasta), che scenderebbero a zero, mentre quelli che attualmente hanno un’aliquota del 10% (come carne e pesce) potrebbero scendere al 5%.

Le novità per l’Iva nella riforma fiscale

Tra i principali obiettivi della riforma fiscale, in tema di Iva, c’è la l’uniformazione con la disciplina comunitaria, che dovrà essere raggiunta al termine dell’iter di approvazione e adozione, i cui tempi di adozione dovrebbero essere superiori ai 2 anni.

Uno degli interventi più importanti riguarda proprio la razionalizzazione delle aliquote, attualmente al 4, 5, 10 e 22%. Il governo Meloni sta lavorando per ridurne il numero, prevedendo un’omogeneità di trattamento per tipologie di beni simili.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account

Pubblicità