
Per lo svolgimento di un lavoro autonomo saltuario si è tenuti a rilasciare una ricevuta di prestazione occasionale che certifichi che chi abbia ricevuto la prestazione ne abbia pagato il relativo compenso. Pertanto, il documento deve essere debitamente redatto in tutte le sue parti, prestando attenzione alla compilazione dei dati del prestatore del lavoro e del committente.
A seconda della tipologia di prestazione effettuata, può essere applicata la ritenuta d’acconto e inserita la marca da bollo. Inoltre, il documento consente di ovviare all’apertura della partita Iva che, in ogni modo, rimane un obbligo per prestazioni abituali di lavoro. Infine, è utile ricordare che sono facilmente reperibili modelli fac-simile della ricevuta di prestazione occasionale.
- Come fare una ricevuta per prestazione occasionale
- Come funziona la prestazione occasionale senza partita IVA
- Come compilare la ricevuta di prestazione occasionale
- Ritenuta d'acconto: che cos'è e come funziona
- Chi deve applicare la ritenuta d'acconto
- Cosa succede se supero i 5000 €
- Come si calcolano i contributi previdenziali
Come fare una ricevuta per prestazione occasionale
Se si svolge una prestazione di lavoro occasionale, può essere necessario compilare e rilasciare una ricevuta non fiscale di avvenuto pagamento del compenso pattuito. L’obbligo sorge nel momento in cui l'esecutore della prestazione non sia tenuto all’apertura di una partita Iva. In altre parole, si può svolgere una prestazione di lavoro autonomo occasionale senza la partita Iva, purché ricorrano specifiche condizioni.
Quella più importante riguarda il carattere del tutto occasionale e non abituale della prestazione lavorativa. Tale condizione deve essere messa per iscritto e firmata all’interno della ricevuta di prestazione occasionale, senza o con ritenuta d’acconto.
Un esempio di rilascio di una ricevuta per prestazione occasionale si può fare nei casi in cui il compenso sia legato alla redazione saltuaria, e non continuativa, di articoli per un portale internet.
Come funziona la prestazione occasionale senza partita IVA
Fino al momento in cui la prestazione lavorativa rimane saltuaria, il prestatore non è obbligato all’apertura della partita Iva. Insorge, però, l'obbligo di rilasciare la ricevuta che rappresenta la quietanza attestante l’avvenuto pagamento.
Tuttavia, ai fini della corretta compilazione della ricevuta di prestazione lavorativa occasionale senza partita Iva, è utile seguire alcuni consigli. Il primo è quello di preparare la stampa del documento su un qualsiasi foglio bianco, in modalità fai-da-te, utilizzando word o programmi simili.
Di maggiore importanza è invece ciò che deve contenere la ricevuta. Infatti, pur essendo un documento non fiscale, è indispensabile che le informazioni essenziali siano presenti nel modello.
In particolare, la data di emissione della ricevuta, accompagnata da un numero progressivo, deve essere quella nella quale si riceve il pagamento del compenso da parte del committente. Dal punto di vista fiscale, inoltre, la data risulta indispensabile ai fini della corretta indicazione della somma percepita nella giusta dichiarazione dei redditi.

Come compilare la ricevuta di prestazione occasionale
Anche in rete è possibile scaricare vari documenti fac-simile di ricevuta di prestazione occasionale. Un aiuto su come compilare il documento prevede l’inserimento dei seguenti dati:
- le informazioni sul prestatore dell’attività lavorativa saltuaria (nome, cognome, via e numero civico, Cap e città, codice fiscale, luogo e data di nascita);
- l’indicazione di “Ricevuta prestazione autonoma occasionale”;
- le informazioni sul committente, ovvero su colui che riceve la prestazione;
- il numero progressivo e la data della fattura;
- la dichiarazione di ricevere la somma lorda e netta a titolo di rimborso spese per l’attività occasionale di collaborazione, con indicazione del tipo di attività e della durata;
- l’eventuale ritenuta d’acconto e l’importo netto;
- l’autodichiarazione nella quale si specifichi che si tratta di prestazione autonoma svolta in maniera del tutto occasionale e non abituale; di non aver fruito nell’anno, ai fini contributivi, della franchigia di € 5.000 prevista dall’art. 44 del D.L. 30 settembre 2003, n. 269; di non essere soggetto al regime Iva a norma dell’ex art. 5, comma 2, D.P.R. 633/72;
- la data e la firma.
In un foglio di riepilogo, si possono indicare in maniera sintetica gli importi del corrispettivo lordo, della ritenuta d'acconto del 20%, dell'eventuale trattenuta INPS in caso di superamento del tetto di 5.000 euro, dell'importo netto, dei rimborsi spesa e del netto a pagare.
Ritenuta d'acconto: che cos'è e come funziona
Chiarito chi deve compilare la ricevuta di prestazione occasionale tra privati, è importante prestare attenzione a un elemento che il documento potrebbe richiedere, ovvero la ritenuta di acconto. Si tratta dell'imposta che si ottiene applicando l'aliquota del 20% al compenso lordo. Sapere quando e come applicare la ritenuta d'acconto è un passaggio imprescindibile per le parti che stabiliscono rapporti lavorativi di questo tipo.
L’obbligo di applicare la ritenuta d’acconto scatta quando il committente è un sostituto d’imposta, ovvero quando agisce per conto del prestatore e versa all’Erario l’imposta del 20%. L'importo da pagare si calcola applicando l'aliquota al compenso lordo. Dalla decurtazione della ritenuta d'acconto (da versare all'Erario) al compenso lordo si determina il netto, ovvero il compenso da pagare al prestatore.
Chi deve applicare la ritenuta d'acconto
Si considerano sostituti d’imposta le imprese e i professionisti, a eccezione dei contribuenti forfettari; le società di capitali e di persone; le associazioni e gli enti di ogni tipo; i condomini. Nel caso in cui il committente non rientri in queste figure, la ritenuta di acconto non deve essere applicata.
Il committente, a sua volta, procede al pagamento della ritenuta d’acconto entro il giorno 16 del mese successivo a quello nel quale abbia provveduto a versare il compenso al prestatore. Tale adempimento si effettua usando il codice tributo 1040 nel modello F24, all'interno della sezione "Erario".
Inoltre, ai fini della corretta compilazione della ricevuta di prestazione occasionale, è necessario apporre una marca da bollo, del valore di 2,00 euro, qualora l’importo del compenso dovesse risultare superiore alla somma di 77,47 euro. Il prestatore può addebitare al committente tale importo, aggiungendolo alla somma dovuta per la prestazione.
Cosa succede se supero i 5000 €
Fermo restante le caratteristiche dello svolgimento di una prestazione di lavoro autonomo occasionale, saltuaria e non abituale, è necessario tener presente che, al superamento di 5.000 euro al lordo, l’INPS impone l’apertura di una posizione di Gestione Separata ai fini previdenziali e il versamento dei relativi contributi.
Tale obbligo è previsto dal comma 2, dell’articolo 44, del decreto legge numero 269 del 2003. L'adempimento deve essere effettuato dal committente, avvisato dal prestatore (di solito mediante una certificazione firmata) del superamento dei 5.000 euro. L’iscrizione del prestatore avviene nella figura di collaboratore: tale passaggio è indispensabile anche per determinare l’aliquota utile per il calcolo dei contributi previdenziali da versare.
Come si calcolano i contributi previdenziali
Si prenda il caso di un prestatore occasionale che svolga, a favore del committente, due prestazioni in un anno dell’importo di 3.000 euro lordi ciascuna. Le due attività costituiscono prestazioni occasionali e non abituali.
Al ricevimento della seconda proposta di prestazione occasionale (che farebbe sforare il tetto di 5.000 euro), il prestatore avvisa il committente di procedere all’apertura della posizione INPS di Gestione Separata. È importante specificare che, trattandosi di franchigia, la ritenuta previdenziale si applica solo alla parte che sfora i 5.000 euro. Nell’esempio, dunque, solo per i 1.000 euro di eccedenza, da 5.000 a 6.000 euro.
L’apertura della posizione INPS da collaboratore determina anche l’aliquota dei versamenti previdenziali. Anche nel 2025 tale percentuale è pari al 33,72%, corrispondente all'aliquota applicata ai lavoratori parasubordinati.

Segui tutte le notizie del settore immobiliare rimanendo aggiornato tramite la nostra newsletter quotidiana e settimanale. Puoi anche restare aggiornato sul mercato immobiliare di lusso con il nostro bollettino mensile dedicato al tema.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account