Guida pratica al 730 ordinario: quando usarlo, come compilarlo e cosa lo differenzia da altri modelli
Commenti: 0
donna che scrive documento
Freepik

Il modello 730 è il documento fiscale più utilizzato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati per la dichiarazione dei redditi, ma non tutti sanno che ne esistono diverse tipologie. Quanti tipi di 730 ci sono e quali sono le caratteristiche di ciascuno? Il principale è senza dubbio il modello 730 ordinario. Quali sono i casi in cui conviene sceglierlo? Qual è la differenza tra 730 ordinario e semplificato? Cosa cambia rispetto al 730 precompilato? 

Altrettanto importante è chiarire quando scade il 730 ordinario, in modo da rispettare le scadenze fiscali senza errori e ritardi che potrebbero anche costare cari.

Quanti tipi di 730 ci sono?

Per capire meglio come funziona la dichiarazione dei redditi in Italia, è importante sapere che esistono varie tipologie di modello 730, pensate per esigenze diverse e che si differenziano tra loro per modalità di compilazione, presentazione e correzione. Ecco quali sono: 

  • 730 ordinario: la versione standard che il contribuente compila da sé o tramite intermediario, inserendo tutti i redditi, le spese, le detrazioni;
  • 730 precompilato: l’Agenzia delle Entrate prepara in parte il modello con i dati già in suo possesso, il contribuente verifica ed eventualmente integra e invia. Per il 730 precompilato 2025, già da maggio scorso si poteva effettuare la modifica e l’invio del modello.
  • 730 congiunto: variante per coniugi e persone unite civilmente che presentano la dichiarazione insieme: serve per far confluire i redditi/dati fiscali di entrambi;
  • 730 per eredi: se il contribuente è deceduto entro una certa data, ad esempio entro il 30 settembre dell’anno successivo relativo ai redditi da dichiarare, gli eredi possono presentare il 730 per il defunto;
  • 730 semplificato: rende più semplice la compilazione del modello, grazie a un’interfaccia più intuitiva e meno tecnica;
  • 730 redditi aggiuntivo: può essere presentato solo da chi ha già inviato un 730 ordinario o semplificato, ma si accorge di dover integrare alcuni redditi non inseriti in precedenza;
  • 730 redditi correttivo: da presentare quando, dopo l’invio del 730, sono stati dimenticati dei dati o inseriti in modo errato;
  • 730 integrativo: serve a correggere o integrare dati mancanti dopo la presentazione iniziale del modello 730.
uomo con fogli
Freepik

Cosa significa 730 ordinario? Quando usarlo

Quando si parla di 730 ordinario ci si riferisce al modello standard utilizzato per la dichiarazione dei redditi da parte dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Si chiama “ordinario” per distinguerlo dalle nuove versioni che sono state introdotte negli ultimi anni. 

Per la compilazione del modello 730 ordinario da scaricare sul portale dell’Agenzia delle Entrate, è necessario che il contribuente raccolga i documenti necessari, ad esempio CU, scontrini e fatture per detrazioni, attestati di spese detraibili e deducibili. Per evitare di commettere errori è preferibile rivolgersi a un CAF o a un commercialista, che provvederà a compilare il modello. 

La presentazione di quest’ultimo dovrà avvenire necessariamente tramite un intermediario fiscale abilitato o il sostituto d’imposta, a patto che lo stesso offra assistenza fiscale. Il contribuente che ha un sostituto d’imposta, cioè il datore di lavoro o l’ente pensionistico, riceve l’eventuale rimborso direttamente nella busta paga oppure nella rata della pensione, da cui al contrario sono trattenute eventuali somme da pagare. 

Chi, invece, presenta il modello 730 senza indicare un sostituto d’imposta, ottiene il rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate, mentre per eventuali importi a debito che dovessero emergere in sede di conguaglio, dovrà provvedere al versamento tramite modello F24.

Quando scade il 730 ordinario

Quando si parla di appuntamenti con il Fisco è bene rispettare con la massima precisione le scadenze previste per i vari obblighi, visto che anche un solo giorno di ritardo potrebbe creare dei problemi. A tal proposito è senza dubbio utile la guida dell’Agenzia delle Entrate per il 730 del 2025, contenente le istruzioni, le novità e le scadenze. Nel caso del 730 ordinario 2025, la scadenza è fissata al 30 settembre, ed è questo il termine entro cui provvedere all’invio della dichiarazione dei redditi. 

Tenendo a mente che potenzialmente la tempistica può cambiare ogni anno, è fondamentale rispettare i termini previsti, visto che un ritardo comporta l’impossibilità di utilizzare il modello 730 e l’obbligo di ricorrere al modello Redditi Persone Fisiche, molto più complesso. 

La differenza tra modello 730 ordinario e precompilato

Il 30 settembre è la scadenza che si deve rispettare non solo per il 730 ordinario, ma anche per il 730 precompilato, che presenta alcune differenze rispetto al modello standard. La caratteristica in comune, oltre alla data della presentazione, è che entrambi possono essere utilizzati dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. 

Quanto alle differenze, la principale risiede nella fonte dei dati: il modello 730 ordinario richiede un inserimento manuale dei dati e questo può comportare dei tempi più lunghi per l’elaborazione della dichiarazione, richiedendo un’assistenza completa da parte di un CAF o di un commercialista. 

uomo e donna con fogli
Freepik

Il 730 precompilato, invece, prevede che i dati siano già caricati dall’Agenzia delle Entrate, anche se poi spetta al contribuente la verifica e l’eventuale modifica di quanto già inserito. Il modello 730 precompilato si caratterizza per una maggiore rapidità rispetto all’ordinario, ma al contempo si connota per la possibile presenza di errori o omissioni, necessitando quindi di controlli accurati. 

Un’altra differenza tra i due modelli è relativa alla gestione: il 730 precompilato può essere “lavorato” online, quindi il contribuente può consultarlo entrando nel suo cassetto fiscale e una volta verificata la correttezza dei dati inseriti, provvedere all’invio online all’Agenzia delle Entrate. 

Nel caso del 730 ordinario, invece, c’è una maggiore dipendenza da terzi, e questo spesso comporta un esborso legato ai costi di assistenza. Inoltre, l’invio del modello avviene tramite presentazione da parte del sostituto di imposta o di un intermediario abilitato. 

Che differenza c'è tra 730 ordinario e semplificato?

Infine, passiamo ad analizzare ora le differenza tra il modello 730 ordinario e quello semplificato, segnalando in primis che quest’ultimo nasce per rendere la procedura ancora più rapida e intuitiva. Le due differenze chiave riguardano soprattutto la facilità d’uso e la struttura del modello: 

  • Struttura del modello: il 730 ordinario mantiene la tradizionale suddivisione in quadri (redditi, oneri deducibili, detrazioni, ecc.), che può risultare complessa per chi non ha dimestichezza con determinate questioni fiscali. Il modello 730 semplificato, invece, riduce questa complessità e propone una struttura guidata, più semplice da usare;
  • Livello di autonomia richiesto: il 730 ordinario spesso richiede l’assistenza di un CAF, mentre il semplificato è pensato per essere gestito in autonomia dal contribuente, anche se rimane comunque possibile chiedere supporto;
  • Accessibilità digitale: il semplificato è stato sviluppato in un’ottica “digitale first”, per consentire ai contribuenti di gestire quasi tutto online, senza passaggi complessi, mentre il 730 ordinario prevede un’elaborazione differente.
Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account