
Un paese dove cresce il risparmio personale, ma le famiglie non investono né consumano. Una società stremata dalla crisi, incerta e sfiduciata che ormai si aspetta solo il peggio. È questo l'impietoso ritratto fatto dal 48º Rapporto del censis sullo stato di salute del nostro paese
Immersione difensiva degli italiani
Nonostante i duri anni di crisi, i contanti e i depositi bancari degli italiani sono in aumento, destinati però non ad investire o ai consumi, ma come copertura per possibili imprevisti. Il contante è lo strumento più importante per quello che il censis chiama "l'immersione difensiva degli italiani", il nero, il sommerso, l'evasione e l'elusione fiscale
Il grande spreco del capitale umano
Avanza a passi da gigante lo spreco del capitale umano "inagito" e "dissipato". In Italia ci soo 8 milionio di persone inutilizzate, tra cui tre milioni di disoccupati, 1,8 milioni di inattivi e altri 3 milioni che ormai si sono arresi e non cercano più un lavoro. In aumento anche la percentuale dei sotto-inquadrati, passata dal 19,1% del 2007 al 19,5% del 2013. Si tratta di un esercito di 4milioni di lavoratori, che ormai raccoglie tra le sue file non solo i laureati in materie umanistiche, ma soprattutto i laureati in scienze economiche e statistiche (57,3%)
La fragilità dei giovani
Ad essere particolarmente colpiti e "umiliati" sono i giovani con una "fragilità patrimoniale e di reddito" che trasforma le spese imprese impreviste come affitto, condominio, bollette, in "una sorta di incubo": nel quotidiano sono costretti a "stringere la cinghia" e a "una dipendenza strutturale dalle famiglie di provenienza"
Lo spreco del patrimonio culturale
L'Italia spreca anche il suo enorme patrimonio culturale. Non a caso ad occuparsene sono solamente 304.000 lavoratori, la metà del regno unito e meno anche della spagna. Se nel 2013 la cultura produceva un valore aggiunto di 15,5 miliardi di eruo, contro i 35 miliardi di euro della germania e i 27 della francia. E gli italiani che risparmiano tagliano in primis i consumi culturali. La quota di chi ha visitato un museo o una mostra è passata dal 30,1% del 2010 al 25,90% del 2013 e quella di chia ha assistito a uno spettacolo teatrale dal 22,5% al 18,5%
Perdita dei valori
Gli italiani impoveriti e ripiegati su sé stessi, sono particolarmente cinici all'ora di individuare i fattori più importanti per riuscire nella vita. L'istruzione viene indicata dal 51%, ma una buona percentuale segnala come fattore chiave avere le giuste conoscenze (29%) o la provenienza da una famiglia benestante (20%)
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