Forum Coima, Catella: “Con la rigenerazione sostenibile l’immobiliare può ripartire”
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Previsioni di ripresa del mercato immobiliare: possibile con Pnrr e rilancio di Roma
GTRES

La ripresa del mercato immobiliare è possibile, con il giusto approccio. Dai fondi del Pnrr sono infatti possibili opere mai viste prima, che sfruttino la rigenerazione urbana in senso sostenibile e il rilancio del residenziale, asset che si è rivelato in pandemia un vero punto di forza. Questi e altri i punti affrontati dalla decima edizione del Coima Real Estate Forum.

Pnrr, quali fondi per real estate e infrastrutture

“Le cinque missioni del Pnrr stanziano oltre 54 miliardi di euro, ma la cifra può superare gli 85 miliardi se si includono gli investimenti in infrastrutture adottando un approccio sistemico e trasversale”. È questa la grande opportunità individuata da Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima. Una opportunità, secondo il Ceo, che si potrà sfruttare solo con la giusta governance, un’agenda pubblica con obbiettivi chiari e comuni per tutta Italia, e una giusta intesa tra Soprintendenza e Comuni sarà difficile realizzare qualunque obbiettivo. Oltre che il partenariato tra pubblico e privato.

Gli oltre 85 miliardi di euro stimati da Coima potrebbero coinvolgere per 54,4 miliardi la filiera della trasformazione del territorio, mentre circa 31,5 miliardi riguarderebbero prevalentemente il settore delle infrastrutture. Secondo i dati elaborati dallo sviluppatore, questi capitali potrebbero generare l’avvio di un importante processo di rigenerazione del territorio su base nazionale, che potrebbe coinvolgere una parte del patrimonio pubblico immobiliare, oggi di oltre 350 milioni di mq – controllato da pubbliche amministrazioni (circa 220 milioni di mq da Comuni, 42 Mln di mq da amministrazioni centrali, 78 Mln di mq da autorità locali, 8 Mln di mq dalle regioni e 5 Mln di mq da casse e istituti di previdenza pubblici) – che necessita di interventi di riqualificazione.

Rigenerazione urbana sostenibile

In tale contesto, l’Italia può lavorare rapidamente per colmare un gap importante rispetto alla media europea: gli immobili con oltre 60 anni di vita sono in Italia il 40% contro una media UE del 32%; gli asset a potenziale rischio sismico oltre il 70% nel nostro Paese rispetto al 30% dell’UE, con una importante carenza di aree verdi disponibili per ogni cittadino, che in Italia pesa per circa il 15% contro una media UE che si attesta tra il 20% e il 30%.

Colmando questi gap – secondo ricerche elaborate da Coima – si arriverebbe a rigenerare non meno di 100 milioni di metri quadrati, con investimenti per 200 miliardi di euro in 10 anni.

Tali conseguenze sarebbero in grado di attivare benefici molteplici in molti e differenti ambiti: sull’ambiente, con la riduzione del 15% di emissioni di CO2 in Italia, in termini di occupazione, con la creazione di posti di lavoro per 200-300 mila unità annue, e sull’economia, con la riduzione delle differenze territoriali, un incremento sui dati di turismo e di un importante indotto, trasversale a vari settori.

Un ulteriore volano di sviluppo è rappresentato dalla progettazione di immobili conformi ai criteri ESG, che può svolgere un ruolo cruciale nel sostenere la crescita a lungo termine, anzitutto stimolando le economie attraverso gli investimenti, ma anche – e soprattutto – sostenendo le iniziative ESG a livello europeo, al fine di costruire un'economia più sostenibile in linea con il quadro dell'UE per il Green Deal europeo.

Coima punta su Roma

Come emerso dai lavori del Forum, infine, Roma è la città che in questo momento – avendo una posizione baricentrica in Italia e nel bacino del Mediterraneo – può cogliere importanti opportunità per gli anni a venire, con possibili accelerazioni anche grazie a eventi che coinvolgeranno la città – come il Giubileo, la Ryder Cup, l’European Aquatics Championships e la candidatura a Expo 2030 – che sicuramente possono rappresentare un volano di crescita e sviluppo.

Come recentemente evidenziato in un report elaborato da Scenari Immobiliari, “Roma può contare su un patrimonio storico e architettonico unico al mondo, un’attrattività turistica che ha portato 46,5 milioni di presenze in città nel 2019, con 1.036 hotel e 51.000 camere, un hub nazionale dei trasporti come Fiumicino da cui sono transitate 43,5 milioni di persone, presenza di aree verdi e bassa densità, con 162 mq di verde per abitante: elementi e fattori che posizionano Roma al quarto posto in Europa per livello di attrattività complessivo della città, e uno dei cinque poli urbani più importanti nel continente.”

 

 

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