Il presidente del consiglio silvio berlusconi ha annunciato giorni fa una "frustata all'economia". Il governo vuole accelerare la creazione di un ambizioso piano per la crescita e prepara un maxidecreto. Tremonti permettendo, che con il rigore dei conti, mette tutti in riga
Per ora sono certi solo la riforma di tre articoli della costituzione e gli incentivi alle imprese. Il piano casa, insieme ad altri settori, resta fuori
La questione è sempre la stessa: il ministro dell'economia Giulio tremonti non ne vuole sapere di aumentare i capitoli di spesa. Il rigore dei conti sono il suo cavallo di battaglia da quando è scoppiata la crisi e non ha nessuna intenzione di cambiare idea in proposito. Paolo romani, ministro dello sviluppo, è riuscito a strappare, l'unico ad esserci riuscito, 100 milioni per aumentare la banda larga
Ma questa rigidità, o serietà, a seconda dei punti di vista, frustra continuamente l'azione del governo e dei ministri, che, di fatto, è vincolata alle decisioni di spesa del ministro
Per questa ragione l'annuncio di berlusconi di dare la famosa frustrata all'economia, e, intanto, far dimenticare un po' i suoi guai personali, si traduce ancora una votla in un compromesso al ribasso. Riforma di tre articoli della costituzione (che non costa niente!) e la proroga del sistema di incentivi alle imprese. Restano fuori il piano casa, il progetto di rilancio del sud, il decreto sulla concorrenza e la famosa riforma fiscale
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