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La Gran Bretagna, meta preferita dai nostri connazionali che cercano una nuova possibilità oltreconfine, vuol chiudere le porte a tutti quei migranti (italiani compresi) che non hanno un lavoro e che spesso si recano nel Paese per sfruttare tutti gli aiuti del Welfare, dagli assegni di disoccupazione agli aiuti alle madre nubili. A dirlo è stato il ministro dell'Interno britannico, Theresa May, dalle pagine del Sunday Time.

Tra il 2014 e il 2015 sono arrivati in Inghilterra circa 57mila italiani in cerca di una nuova possibilità. Cifre da record che mostrano come ormai Londra e le altre città inglesi siano viste come terra delle opportunità nell'immaginario collettivo italiano. Ma l'ingente flusso migratorio, proveniente dal continente e fuori, ha fatto scattare l'allarme nel governo inglese, che chiede una revisione di quegli accordi di Schengen, principio basilare dell'Unione Europea.

May definisce l’attuale livello d’immigrazione "non sostenibile", in quanto mette troppa "pressione sulle infrastrutture, come case e trasporti, e sui servizi pubblici, come scuole e ospedali". "La libera circolazione - ha aggiunto May - quando fu sancita significava libertà di spostarsi per lavorare, non libertà di attraversare le frontiere per cercare un lavoro o usufruire dei benefici sociali altrui".

La replica di Bruxelles

Contro l'attacco al trattato di Schengen è arrivata la replica di Bruxelles. "Le regole ci sono, basta farle rispettare". Ed è proprio così considerando che ogni cittadino comunitario può risiedere in un Paese dell'Ue fino a un massimo di tre mesi e comunque non percepisce nessun aiuto da parte dello Stato se non ha mai lavorato. Secondo uno studio del 2014, inoltre, i disoccupati britannici percepiscono più aiuti del resto dei Paesi europei di quanto facciano i comunitari dal Welfare britannico.


  
 

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