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Basta guardare i numeri diffusi dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps per avere un quadro della situazione sul fronte occupazionale nel nostro Paese e per capire in che modo hanno influito le norme sul lavoro. Vediamo qual è l'andamento di assunzioni e licenziamenti.

Nei primi due mesi del 2017 sono stati attivati 258.952 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) con un calo del 12,7% sullo stesso periodo del 2016. Le cessazioni di contratti stabili nello stesso periodo sono state 240.368, il saldo quindi resta attivo per 18.584 unità, ma in calo rispetto al saldo positivo di 31.366 unità dei primi due mesi del 2016 e di 135.734 dei primi due mesi del 2015.

Un altro dato interessante è quello che riguarda i licenziamenti disciplinari. Sempre nei primi due mesi del 2017, nelle aziende con più di 15 dipendenti, sono stati 5.347, in aumento del 30% rispetto ai 4.111 registrati nei primi due mesi del 2016 e del 64,9% rispetto ai primi due mesi del 2015.

Bisogna sottolineare che nei primi due mesi del 2015, per quanto riguarda le assunzioni, erano previsti sgravi contributivi totali e, per quanto riguarda i licenziamenti, non erano ancora in vigore le norme del Jobs act che hanno cancellato il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti da marzo 2015 nelle aziende con oltre 15 addetti.

Ci sono poi i numeri relativi ai voucher, da poco cancellati. Ebbene, secondo i dati dell’Inps, a marzo 2017 c’è stata una vera e propria corsa all’acquisto dei buoni per il lavoro accessorio, in previsione della loro abolizione. Tra il 1˚ e il 17 marzo, data di entrata in vigore del decreto che li ha aboliti, sono stati venduti 10.526.569 voucher in linea con l’intero mese di marzo 2016 (10.922.770). Nei primi tre mesi del 2017 sono stati venduti 28,5 milioni di buoni per il lavoro accessorio a fronte dei 29,09 dei primi tre mesi del 2016.

Nel settore privato, nei primi due mesi del 2017, è stato registrato un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +211.000, superiore a quello del corrispondente periodo del 2016 (+182.000) e inferiore a quello del 2015 (+244.000). Il saldo annualizzato dei primi due mesi del 2017 risulta pari a +352.000. Il risultato cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+33.000), dei contratti di apprendistato (+35.000) e dei contratti a tempo determinato (+284.000 inclusi i contratti stagionali). Nel complesso, le assunzioni nei mesi di gennaio-febbraio 2017 sono risultate 900.000, aumentando del 4,5% rispetto a gennaio-febbraio 2016. Il maggior contributo è dovuto alle assunzioni di apprendisti (+23,1%) e a quelle a e a quelle a tempo determinato (+10,4%), mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-12,7%).

Le trasformazioni dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato sono risultate 60.000, con una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2016 (-13,6%). Le cessazioni nel complesso sono state 689.000, in aumento rispetto all’anno precedente (+1,4%): a crescere sono le cessazioni di rapporti a termine (+9,1%) mentre quelle di rapporti a tempo indeterminato sono diminuite (-9,5%). I licenziamenti totali nei primi due mesi del 2017 di lavoratori assunti a tempo indeterminato sono stati 92.254, a fronte di 89.546 licenziamenti nello stesso periodo del 2016 (+3%) con un aumento sostenuto soprattutto per i licenziamenti disciplinari (giusta causa e giustificato motivo soggettivo) cresciuti del 15,3% da 10.107 a 11.656. Tra questi ultimi si registra un incremento soprattutto nelle aziende più grandi (più di 15 dipendenti), qui le chiusure di contratto per motivi disciplinati sono passate da 4.111 a 5.347 (+30%). I licenziamenti individuali per motivo oggettivo o collettivi hanno riguardato 71.345 casi in calo dell’8,1% rispetto ai 77.697 del primo bimestre 2016. Le dimissioni sono state nel primo bimestre 2017 nel complesso 124.312, in calo del 15,2%  rispetto alle 146.677 dello stesso periodo del 2016.

Sul fronte delle dimissioni è stata registrata una contrazione, con un -15,2% rispetto a gennaio-febbraio 2016. Per quanto riguarda le assunzioni agevolate, dai dati definitivi relativi all’esonero contributivo biennale, sono state pari a 412.000, cui si aggiungono 204.000 trasformazioni di rapporti a termine beneficiarie del medesimo incentivo. Nel complesso, i rapporti agevolati sono stati 616.000, pari al 38% del totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato. Sul fronte, infine, della composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-febbraio 2017 è stata registrata una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.500 euro (31,8% contro 35,8% di gennaio-febbraio 2016).

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