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I Garanti europei della privacy si muovono per tutelare la riservatezza dei lavoratori. Il documento redatto dal gruppo “Articolo 29”, che tiene conto sia della normativa vigente sia delle novità introdotte dal Regolamento Ue 2016/679 che si applicherà a partire dal maggio 2018, traccia alcune linee guida.

Via libera alla possibilità di controlli contro la fuga di dati o la compromissione dei sistemi, ma è vietato spiare le comunicazioni dei dipendenti. Sì all’eventuale consultazione dei social network, ma limitata ai soli profili professionali. E ancora. Offerta di spazi privati su computer aziendali e servizi cloud per conservare documenti o inviare informazioni personali non accessibili al datore di lavoro se non in casi eccezionali.

Sono queste alcune delle indicazioni date alle imprese dai Garanti europei della privacy riuniti nel Gruppo “Articolo 29” (WP29). L’obiettivo è sfruttare le potenzialità delle reti sociali e delle nuove tecnologie senza violare la privacy dei lavoratori. Il documento definisce un quadro dei principi fondamentali ed esempi concreti per il corretto trattamento dei dati in ambito professionale.

I Garanti hanno ricordato che ogni lavoratore, indipendentemente dal tipo di contratto a lui applicato, ha diritto al rispetto della vita privata, della sua libertà e dignità. Deve essere adeguatamente informato sulle modalità di trattamento dei dati personali in maniera chiara, semplice ed esaustiva, soprattutto quando siano previste forme di controllo del lavoratore, che comunque dovranno essere rispettose anche delle norme nazionali.

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