La commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera alle modifiche sulle pensioni. Vengono dunque esclusi dall’innalzamento automatico dell’età pensionabile a 67 anni nel 2019 le 15 categorie di lavori gravosi, per un totale di 14.600 lavoratori.
Il pacchetto di modifiche previdenziali, che prevede lo stop all’aumento automatico dell’età pensionabile per 14.600 lavoratori impegnati in attività gravose, è passato con l’astensione di Mdp e M5S. Negli anni successivi si arriverà a oltre 20mila soggetti.
L’intero pacchetto pensioni il prossimo anno avrà un costo quasi nullo, nel 2019 salirà a 100 milioni e a regime si arriverà a 300 milioni.
Con l’approvazione in commissione Bilancio del Senato dell’emendamento cambia anche il meccanismo di adeguamento alla speranza di vita: dal 2021 sarà calcolato sulla media biennale e terrà conto anche dei picchi verso il basso, non solo verso l’alto.
Il pacchetto correttivo della manovra votato dalla commissione Bilancio del Senato prevede alcuni ritocchi, tra questi l’innalzamento a 7 anni del periodo di accompagnamento alla pensione nei casi di eccedenza di personale in imprese con più di 15 dipendenti per ristrutturazione aziendale.
Adesso tocca alla Camera esaminare il pacchetto sulle pensioni e nell’aula di Montecitorio arriverà un nuovo emendamento del governo per allargare il bacino dell’Ape social alle quattro nuove mansioni faticose esentate da “quota 67” (braccianti, marittimi, pescatori e siderurgici) e per rafforzare il bonus contributivo per facilitare l’accesso all’anticipo pensionistico delle donne.
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