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Nel 2018 le pensioni torneranno a crescere. Gli aumenti andranno da 70 a 260 euro l’anno. Questo perché si applicherà il meccanismo automatico di adeguamento delle pensioni all’inflazione, la cosiddetta perequazione.

Da gennaio si applicheranno aumenti in misura pari all’1,1%. Gli aumenti dipenderanno dalla misura dell’assegno e consentiranno non solo di incrementare le pensioni, ma anche di alzare i parametri di riferimento delle prestazioni previdenziali.

Il trattamento minimo passerà da 501,89 euro mensili a 507,41 euro, determinando non solo l’incremento delle pensioni adeguate al minimo, ma anche minori riduzioni per chi percepisce pensioni parzialmente cumulabili con gli altri redditi.

L’assegno sociale salirà da 448,07 euro mensili a 453 euro mensili, nei casi in cui si ha diritto alla sua liquidazione in misura piena.

Le pensioni aumenteranno per chi percepisce 1.000 euro lordi al mese di 11 euro mensili, per chi percepisce 1.600 euro al mese di 16,72 euro mensili, per chi percepisce 2.100 euro al mese di 17,33 euro mensili.

Considerando l’intero anno, l’aumento sarà di 72 euro per chi percepisce la pensione minima, di 143 euro per chi percepisce 13.000 euro annui, tra i 200 e i 260 euro per chi percepisce tra 1.500 e 3.000 euro al mese.

Al crescere dell’importo della pensione, però, gli aumenti sono minori, a causa del funzionamento del meccanismo di perequazione, che garantisce l’adeguamento pieno all’inflazione solo agli assegni più bassi.

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