"Le visite virtuali, un cardine per l'agenzia immobiliare nell'emergenza e dopo"

Da lunedì 4 maggio le agenzie immobiliari riaprono i battenti, pur con le precauzioni del caso dovute all’emergenza Covid tutt’altro che spenta. Marcello Noja, titolare di The Capitol Hill, ha raccontato a idealista/news in che modo la sua azienda abbia fatto fronte al lockdown, lavorando, pare, anche più di prima.

Come avete coordinato il lavoro con i collaboratori in questo periodo di clausura e smart working?

Paradossalmente, siamo riusciti a vederci “virtualmente” di più in questo periodo che prima. Non solo siamo riusciti a dedicarci ai clienti – che, peraltro, hanno chiamato più di prima – ma anche a chiudere tutte quelle cose che, per mancanza di tempo, si erano trascurate, come ad esempio dedicarci ai social attivamente, cosa non semplice da fare se fatta bene.

In che modo avete mantenuto il contatto con il cliente quando le visite di persona non erano possibili?

Tramite la nostra tecnologia il cliente ha sempre avuto la possibilità di rivedere l’immobile con l’agente semplicemente chiamandoci. In più, visto che la maggior parte degli immobili sono da ristrutturare, abbiamo deciso di fornire un servizio gratuito di visita virtuale dell’immobile con il nostro architetto che insieme al cliente – e in tempo reale- è in grado di fare tutte le valutazioni del caso. Questo crea una fidelizzazione straordinaria!

Come funziona lo strumento che ha ideato per le visite virtuali?

L’idea mi è venuta circa due anni fa. Avendo immobili in diverse regioni, avevo bisogno di trovare un modo per accorciare le distanze. Visto che ormai la tecnologia delle foto 360 è stata adottata da tutti i portali, mi sono chiesto: “ma, se potessi essere sul posto con il cliente mentre guarda le foto 360 e poter interagire con lui, risolverei un problema enorme!”.

Avendo un background in IT mi sono dedicato con un amico a progettare e programmare da zero un sistema con cui l’agente potesse vedere in tempo reale ciò che vede il cliente. In più era necessario che le parti potessero interagire una con l’altra, potendo indicare particolari punti nello spazio. Poi ho aggiunto la possibilità di visualizzare una planimetria interattiva e, infine, la geolocalizzazione dell’immobile.

La cosa più difficile è stata quella di realizzare un sistema semplicissimo da utilizzare, soprattutto per il cliente, che non deve scaricare nessuna app e che entra nella sessione con un solo click sul link che gli ha inviato l’agente.

Come si trasformerà il lavoro dell’agente immobiliare dopo questo momento di emergenza?

Credo ci siano due tipologie di agenti immobiliari: quelli che “visto che c’è il COVID-19 non apro e i clienti che chiamano non li considero nemmeno”, sembra assurdo, ma ci sono; poi ci sono quelli veramente smart che hanno capito che gli strumenti digitali possono non solo facilitare il compito dell’agente immobiliare in questo particolare momento, ma che possano essere determinanti anche dopo.

Come affronterete la riapertura delle agenzie e cosa pensa del relativo protocollo di attuazione? Quali saranno le eventuali difficoltà che le norme di sicurezza porranno al lavoro e come si potrà attuarle al meglio?

A tal riguardo avevo scritto una lettera da inviare al nostro Presidente della Regione, in cui spiegavo che il nostro lavoro è sicuramente uno dei più sicuri in assoluto. Le visite le facciamo one on one, il proprietario non si deve trovare in casa e, obbligatoriamente, il cliente si deve presentare con maschera e guanti. Se non li ha, glieli forniamo noi. Questo per tutelare sia i collaboratori che le persone che abitano nell’immobile che andiamo a visitare.

Come era il mercato immobiliare di riferimento prima dell’emergenza, e come sarà dopo? Qual è il sentiment su domanda, offerta e prezzi?

Beh, essendo un agente immobiliare, per natura vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e penso che tutte quelle persone che avevano intenzione di cambiare casa prima – soldi permettendo – dopo una quarantena forzata, secondo me non vedono l’ora di comprare una nuova casa.