
Nel primo trimestre del 2025, i costi orari del lavoro sono aumentati del 3,4% nell’area euro e del 4,1% nell’Unione Europea rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rende noto Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea.
I costi del lavoro si suddividono in due principali componenti: retribuzioni e stipendi, e costi non salariali.
Nell’area euro, entrambi i componenti — retribuzioni orarie e costi non salariali — sono aumentati del 3,4% rispetto al primo trimestre del 2024.
Nell’UE, nello stesso confronto annuale:
- le retribuzioni orarie sono aumentate del 4,2%,
- mentre la componente non salariale è cresciuta del 3,8%.
Nel dettaglio, nell’area euro i costi orari del lavoro nel primo trimestre 2025 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente sono aumentati:
- del 2,5% nei settori non orientati al mercato (principalmente pubblici),
- del 3,8% nei settori orientati al mercato (economia di mercato), così suddivisi:
- +2,5% nell’industria,
- +4,7% nelle costruzioni,
- +4,3% nei servizi.
Nell’UE, nello stesso periodo, i costi orari del lavoro sono cresciuti:
- del 3,4% nei settori non di mercato,
- del 4,4% nei settori di mercato:
- +3,3% nell’industria,
- +5,2% nelle costruzioni,
- +4,7% nei servizi.
Per quanto riguarda le retribuzioni orarie, i settori con gli aumenti più marcati nell’UE sono stati:
- Attività professionali, scientifiche e tecniche (+7,4%),
- Attività immobiliari (+6,1%),
- Fornitura di acqua, gestione rifiuti e risanamento ambientale (+5,8%).
L’incremento più contenuto si è registrato nel settore dell’amministrazione pubblica e difesa; sicurezza sociale obbligatoria (+2,5%).
Per quanto riguarda invece la componente non salariale dei costi, i maggiori aumenti si sono osservati nei seguenti settori:
- Attività professionali, scientifiche e tecniche (+6,2%),
- Attività immobiliari (+6,0%),
- Costruzioni (+5,5%).
Il settore con l’incremento più basso è stato quello della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+1,1%).
Nel primo trimestre del 2025, rispetto allo stesso periodo del 2024, i maggiori aumenti dei costi orari del lavoro per l’intera economia si sono registrati nei Paesi dell’Europa orientale. In particolare:
- Romania ha guidato la classifica con un incremento del +16,1%,
- seguita da Croazia (+13,5%),
- Bulgaria (+13,0%) e
- Slovenia (+11,9%).
Altri due Stati membri dell’UE hanno registrato aumenti a doppia cifra:
- Polonia (+11,2%) e
- Ungheria (+10,2%).
I rincari più contenuti sono stati osservati in:
- Malta (+1,6%) e
- Francia (+1,9%).
Per l'Italia gli aumenti si aggirano intorno al 4 per cento.
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