Il momento finanziario incerto sblocca il mattone. In un momento di stagnazione del mercato immobiliare che secondo sia i dati dell'agenzia del territorio che di nomisma non accenna a ripartire come ci si aspettava, "con il costo del denaro che torna a salire, i prezzi degli immobili che finora sono rimasti stabili nonostante la recessione, potrebbero iniziare a calare", secondo Roberto anedda, di mutuionline.it
Secondo i dati dell'agenzia del territorio, infatti, non sono solo le compravendite ad essere al palo, ma ance le quotozioni di mercato, sostanzialmente stabile, nonostante la flessione del mercato. "È cominciato tutto nel 2006", spiega Roberto anedda di mutuionline.it in un'intervista rilaciata a panorama economy. "Questa è una differenza del mercato italiano rispetto ad altri paesi dove i prezzi sono scesi. Una situazione che non può perdurare indefinitivamente: ad un certo punto il meccanismo potrebbe interrompersi"
Il rischio? un arretramento del mercato, soprattutto adesso che i tassi sono cominciati ad aumentare. In questo momento, secondo anedda il mercato è in mano agli acquirenti che sono attendisti perchè i tassi non sono destinati a salire tanto al punto da preoccupare chi invece aspetta che i prezzi scendano
L'attesa, dunque, potrebbe essere premiata dalla discesa dei prezzi degli immobili. Anche se "data la rigidità del mercato italiano, non ci si deve però aspettare che i prezzi possano scendere in misura consistente", conclude anedda
21 Commenti:
Siamo alle solite:
E' ovvio che i prezzi diminuiranno (sono circa tre/quattro anni che ci sono sempre piu' veggenti che persone che riescono semplicemente a valutare la realta' dei fatti che dice esattamente il contrario)
Non e' giusto che le case costino cosi tanto (qui si parla di cio' che accade, non del nostro mondo ideale - esempio stupido: vi sembra normale che oggi per comprare una fiat punto con quattro optionals devo spendere qurantacinquemilioni delle vecchie lire? e' abbastanza stupido come esempio?)
Ma di cosa stiamo parlando?
Allora chiariamo: se stiamo parlando di immobili in zone degradate delle grandi citta, paesi dormitorio dell' hinterland delle grandi citta, alcune piccole cittadine di provincia, forse ci Sara' anche stata una diminuzione dei prezzi (anche se molto lontana dall' idea di crollo del mercato)
Se invece stiamo parlando di zone centrali e semicentrali delle maggior parte delle grandi citta' allora smettiamola di raccontarci balle tanto per scrivere qualcosa o di improvvisarci esperti di finanza e di macroeconomia pur di dire che i prezzi sono scesi/scendono/scenderanno
Non e' difficile: guardate fuori dalla finestra e capirete come stanno le cose anche se sono diverse da quello che ci piacerebbe
Chi fa il mio mestiere (mediatore) sarebbe molto felice che i prezzi scendessero e che i proprietari fossero piu' ragionevoli perche per noi sarebbe tutto piu' facile
Ma non e' cosi'. I prezzi non scendono. I proprietari di appartamenti in zone/stabili/condizioni decenti non intendono trattare piu' di prima. E sapete quale e' il risultato? il risultato e' che quai sempre hanno ragione loro perche' noi le case le vendiamo comunque. Ci vuole piu' tempo, piu' pubblicita', piu' appuntamenti, piu' fatica, ma lla fine le vendiamo ed i proprietari ci dicono: hai visto che avevo ragione?
In contesti di buon livello, se non si chiedono cifre ridicole, ma si chiede esattamente tanto quanto due/tre anni fa, le case si vendono
Ed e' inutile farsi illusioni (ce le stiamo facendo tutti da un po' di anni) i prezzi non scenderanno
Il numero delle compravendite e' gia' diminuito ed era ovvio e fisiologico dopo anni di crescita, ma i prezzi scendono solo dove si e' costruito troppo e male o dove il contesto e' sempre piu' degradato
Insomma, un consiglio a quelli che ancora sperano di fare l' affare comprando il bello a poco: lasciate perdere
Se volete comprare a poco andate dove le case valgono poco e varranno sempre poco. Avrete comprato un tetto sopra la testa a poco ma non avrete fatto un buon investimento perche' non godrete di alcuna rivalutazione.
Comprate che i prezzi son già scesi!!
Vorrei ricordare a tutti gli ottimisti di questo blog che il problema n 1 di questo paese è salvarsi dalla bancarotta, riportare i valori immobiliari al 2002 vorrebbe dire far ripartire l'indotto immediatamente e contribuire a sostenere il nostro pil.
Continuare a far finta di niente come stiamo continuando a fare ha comportato in pochi giorni l'aumento dei tassi di interesse sul nostro debito e questi sono fatti non chiacchiere.
La fine di un’epoca
Ai giovani di oggi, una proposta simile appare quasi irritante. Come emerge dall’ultima Indagine sul risparmio e le scelte finanziarie degli italiani, svolta dal Centro di ricerca e documenzione Luigi Einaudi di Torino e da Intesa Sanpaolo (in collaborazione con la Doxa), l’epoca dell’entusiasmo per la modernizzazione finanziaria è definitivamente tramontata. Il rapporto, che quest’anno ha fatto uno speciale focus sulle nuove generazioni, mette in luce come meno di un giovane su due si dichiari indipendente finanziariamente (il campione è di 403 persone tra i 18 e 29 anni) e tra questi chi risparmia lo fa prevalentemente per “motivi precauzionali”, un futuro matrimonio o l’acquisto della casa. La maggior parte lascia i soldi sul conto corrente e chi investe ricerca strumenti sicuri.
Il succedersi delle crisi ha spazzato via l’idea che la finanza abbia poteri miracolosi e sia la chiave di volta per “vivere da ricchi”. Al contrario, è forte la convizione che non possa risolvere i problemi dell’insufficienza del reddito e che non ci sia investimento privo di rischio. Le richieste che emergono con più frequenza, dunque, sono: una maggior tutela dei propri investimenti e più informazione e consulenza per commettere meno errori possibili. Se dieci anni fa, uno studente universitario si divertiva a fare trading su qualche titolo Internet, sognando di diventare un piccolo Gordon Gekko, lo spregiudicato protagonista di Wall Street, impersonato da Michael Douglas nel film di Oliver Stone; oggi si domanda cosa succederà ai suoi risparmi se l’Italia o gli Stati Uniti falliscono e come può proteggerli.
Allora chiariamo: se stiamo parlando di immobili in zone degradate delle grandi citta, paesi dormitorio dell' hinterland delle grandi citta, alcune piccole cittadine di provincia, forse ci Sara' anche stata una diminuzione dei prezzi mettetevi in testa che il mondo va oltre piazza duomo a Milano o zona colosseo a Roma. Almeno il 90% della popolazione italiana, vive con immensa soddisfazione fuori dalle grandi città. per quanto mi riguarda un bilo in centro a Milano potrebbe costare anche 10milioni di euro, l'importante è che scendano fuori.
Il mercato immobiliare deve subire necessariamente una drastica riduzione dei prezzi, altrimenti si fermerà, non ho mai sentito dire ad un mediatore che il calo delle vendite è fisiologico , il calo delle vendite c'è solo se mancano compratori al prezzo corrente, forse è bene che tutti facciamo un ripasso delle basi di economia aziendale. In Italia c'è stata la bolla immobiliare, ed a esclusione di piazza duomo a Milano o zona colosseo a Roma, i prezzi dovranno allinearsi all'aumento del costo dei salari, pertanto un calo deciso dei prezzi, altrimenti per 5 o 6 anni si avrà stagnazione. Inoltre basta costruire, miglioriamo energicamente e staticamente le case esistenti, già l'italia è piccola ed con una crescita della popolazione a zero, a chi si costruiscono le case? qualcuno risponderà a gli stanieri, ma per ora il bel paese ha perso il suo appeal, attendiamo il futuro per verificare se davvero sono necessarie altre abitazioni.
La realtà dei fatti è che i prezzi scenderanno del 30-40%, nel settore residenziale ( ovviamente non parlo delle città ma solo delle province ipercostruite ed invendute ) il resto è aria fritta.
Ognuno comunque è fautore del proprio destino... se volete ascoltare le volpi di agenti immobiliari che per mangiare devono vendere, sfregandosene delle vostre perdite...comprate ora, altrimenti aiutatevi, vivete meglio ed attendete.
Per ogni italiano esistono già fisicamente 38 unità immobiliari pronte all'uso, credo proprio che costruire ancora non serva.
Sf
Quindi, per fare un esempio concreto, immaginiamo che abbia comprato nel 2003 un appartamento a 20 km da Bologna e pagato 85.000.000.
Aggiungo circa E. 20.000.000 tra spese di: notaio, tasse seconda casa, agenzia imm., spese ristrutturazione e non voglio aggiungere gli interessi del mutuo!
Oggi a quanto dovrei venderla?
Oppure a quanto dovrei regalarla?
La nostra crisi ha ben poco a che vedere con la crisi americana! finiamola con questa storia! se il mercato americano sale cosa vuol dire che milioni di italiani all'improvviso trovano lavoro? non sono più precari???? ma la vogliamo finire! pil pil pil ma quale pil!!! il pil sale si ma come? la gente lavora 3 mesi di qua 3 mesi di la?? è quindi? può forse comprare una casa da 200k è ridicolo tutto questo... le settimane centrali di agosto sono state molto esplicite, molta gente a casa, l'Italia è arrivata al capolinea. Per far ricrescere il paese bisogna eliminare i contratti assurdi di lavoro, ridare sicurezza aumentare gli stipendi, cose molto banali molto semplici ma alla base di tutto!!!
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