In Italia ci sono oltre 5 milioni di lavoratori autonomi, più che in qualsiasi Paese europeo. Non è facile la vita per loro, soprattutto quando vogliono chiedere un mutuo per comprare casa: ma potrebbe non essere una cosa impossibile. Ecco come fare a chiedere un mutuo quando si lavora a partita Iva.
Perché chiedere un mutuo è più difficile per una partita Iva?
Quando si va in banca a chiedere un mutuo, la prima cosa che viene richiesta è una garanzia sulla sostenibilità del proprio reddito, in altre parole una busta paga. Se non si dispone di busta paga, perché si lavora in proprio, ecco che la richiesta di un mutuo si fa più complicata. Occorre quindi che il lavoratore autonomo si doti di altri tipi di garanzie se vuole accedere a un mutuo ipotecario per acquistare un immobile.
Mutuo per partite Iva: quali requisiti?
Per poter concedere un mutuo anche in assenza di busta paga, la banca dovrà controllare alcuni requisiti. In particolare:
- Che nella disponibilità del cliente ci sia stato un ingresso di liquidità per un tempo sufficientemente lungo;
- che l’attività svolta sia in buona salute;
- che non si abbiano debiti pendenti;
- che si abbia la possibilità di versare un congruo anticipo (almeno il 20% del totale del valore dell’immobile, spesso di più).
Queste condizioni in generale sono un buon punto di partenza: occorre poi avere delle garanzie alle spalle.
Chiedere un mutuo con partita Iva: quali documenti presentare
Per concedere un mutuo ad un lavoratore autonomo, la banca richiederà una serie di documenti tra cui:
- le dichiarazioni dei redditi (modello Unico);
- gli estratti conto bancari, per accertare la condizione di buona solvibilità;
- l’eventuale iscrizione all’albo dei professionisti;
- la copia del bilancio societario dell’anno precedente quello della domanda di mutuo;
- i principali documenti anagrafici (carta d’identità, stato civile ecc.).
Mutuo con partita Iva: quali garanzie
Se non si è certi della propria solvibilità, come partita Iva si può provare a chiedere un mutuo nominando garante una persona che abbia i requisiti reddituali che a noi mancano. Tipicamente, se a non avere un lavoro a tempo indeterminato è un giovane, ci si rivolge a un parente più anziano e più solvibile. Con il decreto Sostegni Bis, la garanzia per i mutui prima casa destinati ai giovani la fornisce lo Stato. Avere degli investimenti in titoli di Stato più costituire una ulteriore garanzia, come anche il possesso di altri beni mobili o immobili e la disponibilità a stipulare una polizza assicurativa.
Chiedere un mutuo senza busta paga: piani di ammortamento
Quale sarà il piano di ammortamento per chi chiede un mutuo senza busta paga? In generale la banca applicherà il principio per cui la rata del mutuo non deve superare un terzo delle entrate mensili. I piani di ammortamento più comuni in questa situazione sono.
rata mensile: possibile ma non consigliabile dato che un lavoratore autonomo non sempre dispone mensilmente della liquidità necessaria
- rata trimestrale: soluzione intermedia per compensi variabili
- rata semestrale: soluzione più dispendiosa ma che lascia maggiore tempo per accumulare la liquidità necessaria.
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