Domanda di

3 Risposte:

gianluca
14 Giugno 2011, 13:22

Dal punto di vista fiscale, l'imposta di registro è un'imposta solidale tra le parti.
Dal punto di vista consuetudinario le spese di acquisto, a cui quelle di registrazione del preliminare potrebbero ascriversi, sono a carico del compratore.

In particolare, quando la vendita è soggetta ad imposta di registro prevalente (es. Acquisto tra privati) l'acquirente, al momento del rogito, ha la possibilità di recuperare le somme versate per la registrazione del preliminare in relazione alla caparra versata (0,5% del valore della caparra) e degli acconti successivi (3% del valore degli acconti pagati prima del rogito). Mentre vanno perse le somme sborsate per l'imposta di bollo e la tassa di registro fissa da 168 euro.

Nel caso in cui non ci sia accordo tra le parti credo che la scelta più equilibrata sia quella di dividere le spese dei bolli e dell'imposta fissa tra venditore ed acquirente, lasciando a quest'ultimo l'onere del pagamento delle imposte su caparra ed acconti, che poi potrà recuperare alla sottoscrizione dell'atto definitivo.

Experto avalado por idealista

Sono d'accordo, con Gianluca. Si fa presente che il contratto è un accordo che le parti decidono insieme di sottoscrivere, la volontà di tutelarsi è reciproca, gli obblighi sono reciproci, pertanto è giusto che le parti promittente venditore e promittente acquirente dividano le spese in parti uguali (50%) riguardanti le marche da bollo e l'imposta fissa. Invece a totale carico del promittente acquirente va il pagamento delle imposte su caparra ed acconti in quanto può detrarre questa spesa in fase di atto notarile di vendita definitiva.
Luigi Vitale
Vitale Immobiliare Lecce

Vitaliano
25 Gennaio 2022, 21:14

le spese notarili del compromesso di vendita a chi spettano

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