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Riqualificazione e rigenerazione urbana, la sfida per le città del futuro
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La parola d’ordine per le città del futuro sembra proprio essere rigenerazione. Se ne è discusso nel corso del workshop sulla riqualificazione e rigenerazione urbana “Rinascimento Roma”, promosso dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina in collaborazione con Aspesi, l’Associazione nazionale delle società immobiliari.

La tesi di fondo dalla quale si è partiti è che solo operazioni immobiliari mirate di recupero territoriale hanno la capacità di avviare in tempi brevi una ripresa socio-economica consistente di una città metropolitana. Tanti gli ospiti presenti che hanno delineato il quadro dell’attuale situazione, hanno portato ad esempio alcuni case studies, hanno analizzato la normativa vigente, hanno evidenziato criticità e potenzialità tanto a livello locale quanto nazionale.

“Rendere conveniente un’operazione di rigenerazione urbana”

Ad introdurre l’incontro, l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori, il quale ha affermato: “Credo che la rigenerazione urbana funzioni nel momento in cui raccolga le sfide lanciate dal tempo presente. Quello attuale è un momento in cui è avvenuta una trasformazione a cui siamo chiamati a rispondere”. E ancora: “Un serio intervento politico deve rendere conveniente un’operazione di rigenerazione urbana”.

“Stabilizzare gli incentivi per il recupero”

Presente, tra gli altri, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. Spaziani Testa ha posto l’accento sulla necessità di stabilizzare gli incentivi per il recupero. Evidenziando il fatto che si parla molto di recupero ed efficientamento energetico, ma che è necessario tradurre tali parole in fatti.

“Tutto questo però – ha affermato il presidente di Confedilizia – si inserisce in un quadro di difficoltà generale, in cui l’immobiliare è gravato da un’imponente fiscalità”. Spaziani Testa ha poi sottolineato l’importanza di incentivare l’investimento immobiliare destinato alla locazione e di allargare la cedolare secca al non abitativo.

Per quanto riguarda poi l’abitativo, in particolare, “servono interventi sull’affitto a canone agevolato”. E ha aggiunto: “Bisogna tentare di sfruttare il patrimonio immobiliare esistente ed è necessario mettere un freno all’illegalità”.

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