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Opificio Italiacamp
Opificio Italiacamp

Nel cuore pulsante del quartiere Marconi a Roma riapre i battenti uno degli edifici industriali più emblematici della città: prende vita L’Opificio Italiacamp. Non è solo un edificio restaurato: è un simbolo di come la memoria industriale e la vocazione contemporanea possano coesistere, rigenerando tessuti urbani e costruendo spazi di comunità, cultura e futuro.

Opificio Italiacamp
Opificio Italiacamp

Il nuovo spazio sarà dedicato alla formazione, alla cultura e all’innovazione sociale. Frutto di un ambizioso progetto di rigenerazione urbana, l’ex marmificio della storica Ditta Medici torna a nuova vita, diventando un punto di riferimento per la comunità e simbolo di un’intera area urbana in trasformazione.

Con un valore stimato di quasi 7 milioni di euro, il restauro dell’ex marmificio è il risultato di un intervento da 5 milioni che ha interessato oltre 2000 metri quadri, di cui 800 all’aperto. L’Opificio è il frutto del lavoro di Italiacamp, impact organization che promuove progetti a impatto sociale, e della visione architettonica dello Studio Lococo, che ha guidato il restauro con un approccio conservativo, volto a preservare e valorizzare ogni frammento di storia e materia.

Opificio Italiacamp
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Il sito è un autentico pezzo di storia della manifattura romana: i laboratori della Ditta Medici, attivi per oltre due secoli, hanno firmato opere nelle più celebri basiliche vaticane, così come in icone internazionali come il Getty Museum di Malibù o la cattedrale di Saint Patrick a New York. Il restauro ha permesso di recuperare e valorizzare marmi pregiati, gessi e manufatti storici dal valore complessivo di mezzo milione di euro, tra cui una lastra originale del ’700 con lo stemma di Clemente XII e un raro tavolo in marmo africano, oggi estinto.

Opificio Italiacamp
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Il progetto non si è limitato al recupero del passato, ma ha integrato elementi di design contemporaneo, tecnologia e sostenibilità. I materiali conservati e gli scarti di lavorazione del marmificio sono stati riutilizzati, ad esempio, per le pavimentazioni interne alla palladiana, contribuendo a creare un dialogo continuo tra memoria, innovazione e attenzione ambientale.

Nulla è andato perduto. Ogni frammento, ogni dettaglio è stato recuperato e trasformato”, spiega l’architetto Carlo Lococo, sottolineando l’approccio circolare del progetto.

Opificio Italiacamp
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Il nuovo Opificio si articola in tre macro-aree funzionali:

  • Area uffici: l’ex showroom del marmificio, con pavimentazioni e rivestimenti originali;
  • Sale macchine e laboratorio: oggi spazi versatili per eventi, shooting e mostre;
  • Piano superiore: riconvertito in aule per la formazione.

All’esterno, un giardino di 800 mq accoglie il visitatore con capitelli, colonne e decorazioni marmoree, disposte in uno scenario che richiama un giardino archeologico industriale. L’intervento ha conservato anche le facciate originali e i portali storici con stemmi papali incastonati nei muri, testimonianza tangibile dell’eredità della Ditta Medici.

L’Opificio si presenta oggi come uno spazio multifunzionale e tecnologicamente avanzato: illuminato con soluzioni Artemide, arredato da Arper e connesso grazie all’infrastruttura digitale di Unidata, si propone come un luogo aperto alla partecipazione, alla creatività e al dialogo con il territorio.

Opificio Italiacamp
Opificio Italiacamp
Opificio Italiacamp
Opificio Italiacamp

L’apertura de L’Opificio si inserisce in un più ampio processo di riqualificazione urbana del quadrante Marconi, che negli ultimi anni ha visto nascere nuove centralità culturali come il Teatro India, il Parco Tevere Marconi, e il progetto per la nuova sede dell’Archivio di Stato nei magazzini ex-Aeronautica di via dei Papareschi. L’Opificio completa così la rigenerazione dell’area dell’ex fabbrica Mira Lanza, riportando valore e funzioni pubbliche in una zona un tempo abbandonata.

L’Opificio vuole contribuire alla nuova fase di rilancio di questa zona di Roma – afferma Elisabetta Pessano, Director de L’Opificio Italiacamp – creando un luogo dinamico, aperto e capace di generare nuove occasioni di incontro”.

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