Per alcune professioni l'esperienza è la chiave del successo e l'agente immobiliare è tra questi. Pare infatti che l'età giusta per concludere il maggior numero di contratti sia compresa tra i 51 e i 55 anni
A dirlo è un'inchiesta del franchising immoboliare solo affitti, leader nella locazione con oltre 300 agenzie sparse in tutta Italia. Analizzando le performance dei suoi agenti, ha riscontrato infatti che gli agenti che hanno un'età compresa tra i 51 e i 55 anni concludono molti più contratti degli altri
Perché? da un lato perché hanno più esperienza, dall'altro perché i clienti si fidano di più. Un atteggiamento molto italiano, del resto, che tende ad identificare l'efficenza con l'esperienza
56 Commenti:
L'espressione giornalistica maggioranza silenziosa (silent majority) fu usata negli Stati Uniti verso la fine degli anni sessanta per indicare una larga parte di cittadini americani che, non manifestando apertamente il loro dissenso alla guerra del vietnam, si pressupponeva ne fossero favorevoli.
Peccato che poi la guerra è finita su forti pressioni di tutta l'opinione pubblica, silente o risonante che fosse.
L'espressione giornalistica maggioranza silenziosa (silent majority) fu usata negli Stati Uniti verso la fine degli anni sessanta per indicare una larga parte di cittadini americani che, non manifestando apertamente il loro dissenso alla guerra del vietnam, si pressupponeva ne fossero favorevoli.
Peccato che poi la guerra è finita su forti pressioni di tutta l'opinione pubblica, silente o risonante che fosse.
Stiamo parlando di epressione statistica e non giornalistica... è comunque un fatto che il comportamento della massa, di fatto, dagli anni 60' ad oggi sia profondamente cambiato... basta seguire qualsiasi seminario di macroeconomia...
Può sottolineare il mio messaggio parola per parola.
Il fatto saliente è uno: lei di statistica non capisce un granchè.
La invito pertanto a citare elaborazioni più scietifiche della propria esperienza prima
Di formulare considerazioni generalizzate inappropriate o a rivalutare
L'uso del condizionale quando le sue affermazioni non sono oltremodo provate.
:-)
Le sue affermazioni non sono oltremodo provate. Nemmeno le sue lo sono...il processo logico come da post # 5 è stato premesso come "empirico"... lei ne ha replicato interpretando opportunisticamente la locuzione "maggioranza silenziosa", spacciandocelo tuttavia come un sorta di indiscutibile dogma dato dall'alto di una sua presunta profonda conoscenza della materia. Dimenticandosi tuttavia di fornire qualsivoglia appoggio dialettico a tale inbrodante affermazione. Lei di statistica non capisce un granchè. visto che se la tira da scienziato della disciplina, perchè non ci illumina almeno un pò se ne faccia una ragione sig. Gianluca..la percezione media che l'utenza ha nei riguardi della sua categoria, è negativa..e lei non fa che rafforzare tale impressione..
Facciamo 4 conti della serva, così, tanto per definire a grandi linee I confini economico-numerici del mondo dell'intermediazione immobiliare.
Dunque, bolla a parte, le transazioni annuali degli ultimi 20-25 anni si configurano intorno alle 600mila. Gli agenti in Italia, per stessa ammissione degli stessi, sono 100mila. Non tutte le compravendite sono state tuttavia assistite da mediatori. Fissiamone un tetto per eccesso: 500mila.
Abbiamo quindi una media di 5 mediazioni per agente. Fossero tutte relative a castelli da qualche milionata di €, direi che non ci sarebbe di cui da lamentarsi.
L'anno scorso, la media l'importo medio dei mutui erogati (75%) è stata di 126mila. Le transazioni con mutuo hanno rappresentato il 60% dell'intero compravenduto. Pertanto, 3 su 5 mediamente attengono ad importi intorno ai 169mila €. Se ne ricavano pertanto commissioni per 10mila cadauno.
Di conseguenza, il 60% del fatturato medio di un'agenzia è pari a 30mila €. Siccome è difficile immaginare che il rimanente fatturato sia dai castelli di cui sopra, si può ragionevolmente ipotizzare che trattasi di una categoria “povera”.
E questo spiega molte cose.
Si può ragionevolmente ipotizzare che trattasi di una categoria “povera”. È una categoria che non richiede esperienza, non richiede voglia di lavorare, non richiede particolari doti mentali che siano superiori all'ebetismo, richiede faccia di tolla a volontà e un armadio pieno di completi gessati. Direi che la categoria guadagna anche troppo per quello che è, l'unica difetto della professione,è la sicura paura nel futuro che questi stupidi ragazzotti o vecchiotti che siano, devono avere, essendo i piu' svegli consapevoli, di non avere la benchè minima professionalità.
Si può ragionevolmente ipotizzare che trattasi di una categoria “povera”. È una categoria che non richiede esperienza, non richiede voglia di lavorare, non richiede particolari doti mentali che siano superiori all'ebetismo, richiede faccia di tolla a volontà e un armadio pieno di completi gessati. Direi che la categoria guadagna anche troppo per quello che è, l'unica difetto della professione,è la sicura paura nel futuro che questi stupidi ragazzotti o vecchiotti che siano, devono avere, essendo i piu' svegli consapevoli, di non avere la benchè minima professionalità.
Se io, che non ho parlato di immobili e di case, per il mio personale modo di esprimermi, per altro al di fuori del mio ambito lavorativo, contribuisco ad accrescere la sua percezione negativa della categoria, questo la dice lunga sulla qualità della sua percezione...
Rispondo anche agli altri post:
Maggioranza silenziosa è stata, non da me, utilizzata in accezione statistica con questo senso:
"Se 10 parlano male delle agenzie, i 100 che non parlano, appartengono ad una maggioranza silenziosa che vorebbe parlarne male ma non lo fa"
Non mi sembrava che in ciò venisse ripresa un'accezione giornalistica.
A questa affermazione, come studente di statistica per le scienze economiche, e non come professore mi posso permettere di rispondere che...
Non è così.
Nell'epoca di internet, dei blog, dei forum, dei s.n., la maggioranza silenziosa è quella che esprime una visione positiva o neutra... a differenza di come poteva essere negli anni '60.
Sul mestiere povero... mi limito a segnalare che gli agenti sono 100.000 e non le agenzie. Ipotizzare uno stipendio medio di un agente sui 30.000 non è certo degradante: sono 2.500 euro al mese di media...
Vanno poi considerate le entrate legate ai mutui sui quali si possono ottenere interessanti storni dalle banche (1/1,5% dell'erogato), le locazioni che viaggiano su numeri doppi rispetto alle compravendite (10 locazioni sono una media di 12.000 euro di fatturato).
Le vendite non residenziali, gli affitti e le cessioni d'azienda...
Il nostro lavoro non richiede voglia di lavorare?
Io arrivo in ufficio alle 9.00 del mattino, un panino a pranzo e tiro dritto sino alle 20.00, spesso sino alle 21.00. Il sabato e la domenica chiudo un paio di ore prima.
Vero è che sono uno dei pochi a lavorare la domenica (non l'unico).
Non richiede professionalità?
Vengo chiamato quotidianamente da banche, da geometri, ingegneri ed architetti per consigli sulla redazione di perizie tecniche e non credo per mancanza di professionalità... seguo corsi di aggiornamento a cadenza mensile. Io stesso mi preoccupo della formazione di colleghi in quella che è la mia passione: "fiscalità immobiliare"
Tutto oro quello che luccica?
No... esistono nella professione dei problemi reali. In primis legati al turnover.
L'obiettivo di un'agenzia deve essere quello di evitare il più possibile il continuo cambiamento degli agenti, disservizio alla base della valutazione negativa di molte agenzie.
La professionalità non è sempre il massimo ma ricordo che la norma che rende obbligatorio il corso e l'esame di abilitazione, come pure l'obbligatorietà di un diploma superiore risalgono al 2001.
Questo significa che il processo di professionalizzazione non può dirsi certamente completo.
Ma ricordo che la norma che rende obbligatorio il corso e l'esame di abilitazione, come pure l'obbligatorietà di un diploma superiore risalgono al 2001 quante persone possono lavorare sotto lo stesso "patentino"? in primis legati al turnover. L'obiettivo di un'agenzia deve essere quello di evitare il più possibile il continuo cambiamento degli agenti non guadagnando a sufficienza. Giovani maturi che siano, appena trovano qualcosa di meglio se ne vanno, oppure si metteno in proprio. Ho incontrato alcune persone mature che fanno gli ai. Sono quelli di cui più ci si rammarica. Hanno perso il lavoro, e non trovando altro si sono ricliclati quali mediatori. Non hanno alcuna esperienza nè alcuna attitudine commerciale, si limitano a papagallare le cose che il titolare gli ha detto di dire. Se ci si parla un pò, ci si rende conto che sono pesci fuor d'acqua, e delle palle che il ruolo gli "impone" un pò si vergognano. Però, qualche soldo magari ci scappa. Ed è infinitamente meglio che stare a casa a guardare la televisione, e ad inviare inutili curriculum.
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