Il gruppo chiede ai investitori offshore di non far causa
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Evergrande nomina direttore manager di una bad bank statale
Askanews
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Il gigante immobiliare cinese China Evergrande Group, che è a rischio bancarotta, ha annunciato in un'informativa alla borsa di aver nominato direttore non esecutivo un funzionario di una delle principali bad bank statali. La mossa è stata fatta nello stesso giorno in cui la compagnia ha chiesto, in un comunicato, agli investitori offshore di non assumere iniziative legali radicali che potrebbero far saltare il banco.

Evergrande ha nominato Liang Senlin, presidente della sezione di Hong Kong di China Cinda Asset Management, direttore non esecutivo. Questo passaggio suggerisce che Cinda avrà un ruolo centrale nella ristrutturazione del debito di Evergrande, anche alla luce del fatto che un vicepresidente della stessa bad bank è all'interno del comitato di gestiore del rischio di Evergrande costituito il mese scorso.

La provincia di Guangdong, presso la quale ha sede il quartier generale di Evergrande, annuncerà le coordinate della ristrutturazione del debito entro il 5 marzo.

Evergrande ha un'esposizione debitoria da 264 miliardi di euro, 17 miliardi dei quali sono bond offshore. Il titolo nel 2021 ha perso qualcosa come il 90 per cento del suo valore. Una delle mosse che sono attese è la vendita di una serie di asset a un gruppo di investitori, tra i quali la parte del leone la dovrebbe fare lo stato cinese.

Cinda è una delle quattro bad bank costituite nel 1999, alla fine della crisi asiatica, per gestire la questione degli incagli bancari e dei crediti inesigibili. Il ministero delle Finanze cinese ne è il principale azionista.

Evergrande ieri ha anche nominato Shawn Siu, presidente del ramo auto elettrica China Evergrande New Energy Vehicle Group, come nuovo membro del consiglio d'amministrazione.

Sulla compagnia pende la minaccia lanciata la scorsa settimana da una serie di investitori offshore, che in un comunicato hanno annunciato che assimeranno "tutte le necessarie iniziative per difendere i propri diritti legali e proteggere i loro legittimi interessi".

 

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