In Giappone la quantità di energia solare ed eolica che si può ottenere attraverso le risorse naturali non è sufficiente a soddisfare la domanda del Paese, è quindi necessario trovare altre fonti rinnovabili per ridurre le emissioni di CO2. In tal senso, è interessante sfruttare le possibilità offerte dall'energia oceanica, che sono maggiori rispetto ad altri Paesi.
Ken Takagi, professore di politica della tecnologia oceanica all'Università di Tokyo, ha spiegato a Bloomberg: "In Giappone le correnti oceaniche hanno un vantaggio in termini di accessibilità". Aggiungendo: "L'energia eolica è geograficamente più adatta all'Europa, che è esposta ai venti e si trova a latitudini più elevate".
E' così che la società IHI Corp, specializzata in prodotti meccanici, ha lanciato un nuovo modello di turbina oceanica che sarà alimentata dalla corrente marina di Kuroshio. Conosciuta anche come "fiume nero" è una delle correnti marine più forti al mondo e grazie ad essa la turbina potrebbe generare energia sufficiente per rifornire costantemente il Paese.
Il progetto della turbina oceanicaIHI Corp
Il modello Kairyu ha un design simile a quello di un aeroplano e misura 20 metri di lunghezza per altri 20 di apertura alare. Pesa circa 330 tonnellate e in cima alle sue ali ha due grandi eliche che ruotano in direzioni opposte. La turbina è progettata per lavorare ancorata al fondale marino, tra i 30 ei 50 metri di profondità.
Il design di questa struttura è simile a quello della turbina Orbital, che si trova in Scozia ed è la più grande del mondo. Dopo tre anni di test nel mare al largo delle isole Tokara, nel sud-ovest del Paese, IHI e NEDO (New Energy and Industrial Technology Development Organization) hanno finalmente chiuso il processo.
Nella fase finale le due società sono riuscite a mantenere la turbina sostenuta all'interno delle correnti di Kuroshio senza la necessità di essere trascinata dalla nave a cui era originariamente collegata. Attualmente il dispositivo può generare fino a 100 kilowatt di potenza stabile e l'azienda sta lavorando per portarlo a due megawatt prima della commercializzazione prevista nel 2030.
Come funziona la turbinaIHI Corp
Gli svantaggi dell'utilizzo di questa turbina
Prima di iniziare a utilizzarla come fonte di energia stabile in Giappone, è importante considerare alcuni ostacoli.
Innanzitutto, ha un costo di produzione più elevato rispetto all'energia solare ed eolica nel Paese poiché mira a generare energia a 20 yen (0,14 euro) per kilowattora.
Inoltre, c'è il problema di impiantarla in mare poiché, secondo Takagi, è difficile costruire un sistema sufficientemente robusto da resistere alle correnti sul fondo dell'oceano e ottenere costi inferiori per la sua manutenzione poiché, a differenza dell'Europa, "il Giappone ha poca esperienza nelle costruzioni offshore".
Lo sforzo del Giappone per trovare alternative energetiche sostenibili è stato visto anche su altri fronti, come la conversione dell'energia termica oceanica (OTEC) mediante la quale la differenza di temperatura tra la superficie e il fondo dell'oceano viene utilizzata per generare energia.
La turbina in funzioneIHI Corp
Come confermato da Bloomberg, l'azienda di trasporti Mitsui ORK Lines ha investito nella società britannica Bombora Wave Power per testare questa tecnologia sia in Giappone che in Europa. Secondo quanto spiegato da Yasou Suzuki, direttore marketing dell'azienda, ad aprile è iniziata la dimostrazione di questa tecnologia ad Okinawa con una capacità di 100 kilowatt. A quanto pare, potrebbero esserci progressi nello sviluppo della tecnologia OTEC nel Paese grazie ai cambiamenti che il governo ha apportato alle aste dell'energia eolica offshore.
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