Secondo Morningstar l'e-commerce opererà una selezione naturale
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Impatto dell'ecommerce sugli investimenti immobiliari GTRES

Investire nel real estate commerciale nei prossimi anni dipenderà sempre più dall’andamento dell’e-commerce. L’analisi di Morningstar.

L’espansione del commercio online sta rivoluzionando il comparto retail, costringendo le realtà commerciali piccole e grandi a ripensare il proprio business e la propria domanda di spazi. Il contraccolpo economico, secondo Morningstar, non sarà uguale per tutti: Il fenomeno e-commerce produrrà infatti una selezione naturale all’interno del settore immobiliare premiando le società con asset di qualità e penalizzando le altre.

I numeri del settore a livello globale dicono infatti che dal 2014 al 2018 le vendite dal canale online sono salite da 1.300 miliardi a 2.800 miliardi di dollari e nel 2021 promette di sfiorare quota 5.000 miliardi. I principali mercati sono Cina e Stati Uniti, che insieme contano per quasi il 50% delle vendite complessive (dati al 2018), mentre in Italia si sono sfiorati nel 2018 i 28 miliardi di euro, poco più dell’1% del mercato nel suo insieme.

Cosa accadrà quindi in futuro? “Le ragioni del nostro atteggiamento prudente - spiega Kevin Brown, analista azionario di Morningstar - si basano essenzialmente sull’andamento delle vendite online atteso in futuro. Negli ultimi dieci anni il business dell’e-commerce è aumentato sempre in doppia cifra, ma ipotizziamo che nel prossimo decennio il tasso di crescita converga progressivamente verso quello del commercio tradizionale. Dunque la quota di retail tradizionale continuerà ad essere sufficientemente larga da garantire una crescita positiva delle vendite trainata dal ciclo economico. Questo significa che la domanda di spazi commerciali si stabilizzerà su livelli più bassi e si orienterà su una categoria di immobili di fascia alta”.

Chi è in grado di fronteggiare il boom dell’e-commerce? “Ci aspettiamo una progressiva polarizzazione del mercato real estate tra immobili ubicati nelle location migliori e quelli nelle aree di media e bassa qualità. La domanda di spazi commerciali nelle zone ad alto traffico è in aumento, poiché anche le aziende che vendevano solo online ora vogliono ubicare i loro punti vendita nel cuore dello shopping. Dall’altra parte, invece, nelle aree meno popolari si registrerà un numero sempre maggiore di chiusure di negozi che impatterà negativamente sulle vendite di quelli ancora aperti e dunque sul livello medio dei canoni di affitto”.

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