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Real estate europeo, i trend della logistica secondo Savills
GTRES

Con la pandemia, è vero, le vendite on line sono aumentate ma la crisi dei consumi che ne è seguita sta danneggiando anche l’e-commerce e, di conseguenza, la logistica. I dati di Savills Research.

L’occupazione di spazi logistici ha visto nel primo semestre 2020 a livello europeo un calo della domanda del 4% sulla media dei cinque anni, a 12.2 mila metri quadri. In aumento Portogallo, Romania, Uk e Polonia ma in deciso calo Francia, Spagna, Olanda e Repubblica Ceca. Nel regno Unito il 43% del take up è stato legato ai retailer on line come Amazon, che da solo ha pesato per il 36%.

Il tasso di sfitto in media è salito dal 5,1 al 5,8% in Europa nel primo semestre 2020, con Stoccolma e Barcellona che restano i mercati con minore offerta disponibile. A Lisbona circa l’80% dei contratti è stato legato a rinnovi, non a nuove disponibilità. In Germania si chiedono rinnovi triennali, non più quinquennali, a causa dell’incertezza del business.  Nuovi sviluppi in rallentamento, con Savills che attende minori progetti portati a termine nel 2021, in attesa della fine dell’emergenza legata alla pandemia.

Quanto ai canoni prime, questi sono rimasti stabili durante il primo semestre. Crescita dell’8% per Londra e del 7% per Amburgo, ma cali per Oslo e Bucarest ( del 7 e del 5% rispettivamente). La curva tuttavia resta in crescita a causa della scarsità di spazi a disposizione.

Gli investimenti totali in logistica in Europa nel primo semestre sono ammontati a 13,3 miliardi di euro contro i 14,5 dello scorso anno con la Germania che ha rimpiazzato l’UK come mercato più dinamico, seguiti al terzo posto dalla Francia.

I rendimenti sono rimasti stabili intorno al 4,58/ trimestre su trimestre, ma al di sotto della media annuale dello scorso anno di 37 punti base.

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