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Il tanto annunciato taglio delle tasse non ci sarà. La pressione fiscale anzi cresce e supera in alcuni casi il 47%. Il corriere calcola che fino al 23 giugno si lavorerà solo per pagare le tasse. Per fortuna con l'inflazione bassa cresce il potere d'acquisto

Ogni anno corriereconomia fissa il "tax freedom day", ossia il giorno a partire dal quale si comincia a lavorare per le proprie tasche e non per quelle del fisco. Quest'anno il fatidico giorno si è spostato dal 22 al 23 giugno, sempre più lontano dall'8 giugno, il giorno segnalato nel 1990, il primo anno di questo speciale riferiemento

La pressione tributaria è aumentata ancora, anche se non ci sono state modifiche peggiorative nel nostro sistema tributario. Lo spostamento in avanti del "Tax Freedom Day" è imputabile alla progressività delle imposte sui redditi: la retribuzione è salita (+3,1% sul 2009), ma è aumentata anche l'incidenza dell’Irpef perché gli aumenti in busta paga vengono tassati tutti con l’aliquota marginale, la più elevata (il 27% per l’operaio, il 38% per l’impiegato)

Mentre si annunciano riforme fiscali, il panorama tributario è sempre più duro con i contribuenti (quelli che pagano davvero le tasse)

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19 Gennaio 2010, 13:10

Certo che se poi avessimo uno stato sociale come quello della svezia non ci arrabbieremmo, ma così no...

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