
L'Italia è in testa a un triste classifica, quella della disoccupazione giovanile. Il 60% dei disoccupati ha meno di 34 anni. La fascia della popolazione nata tra il 1974 il 1994 ha assorbito su di sé l'intero costo della crisi. È quanto emerge da un rapporto del ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
Come indica il rapporto, il tasso di disoccupazione della popolazione fra i 15 e i 24 anni è del 24,6%, fra i 25 e i 34 anni del 10,1%, mentre quello fra i 35 e i 64 anni è solo del 5%. Per gli ultra-trentacinquenni il tasso di disoccupazione si attesta su tassi quasi "frizionali", cioè su livelli talmente bassi da potersi considerare quasi ineliminabili
Il divario fra giovani e meno giovani sembrerebbe destinata ad ampliarsi nel tempo. Fra il 2008 e il 2009 i disoccupati sono infatti aumentati del 11,6% nella fascia di età fra i 15 e i 19 anni, del 5,5% invece nella fascia fra i 25 e i 29 anni. La differenza quindi è ampia, ma lo diventa ancora di più se si confrontano i dati con la popolazione compresa fra i 35 e i 64 anni: qui il tasso di occupazione è addirittura aumentato, dello 0,9%
Fra le cause di questo divario bisogna considerare come primo fattore quello della precarietà dei rapporti di lavoro a cui i giovani sono più sottoposti. I giovani precari sono più facilmente licenziabili, e sperimentano periodi di disoccupazione nei periodi in cui passano da un contratto a termine e l’altro
Incide anche la struttura del passaggio scuola-lavoro nel nostro paese. Infatti, come si legge nel Rapporto: "La transizione scuola-lavoro è molto più lunga in Italia rispetto alla gran parte dei paesi Ocse, ed è spesso molto instabile, con periodi di disoccupazione alternati a impieghi temporanei"
Il rapporto segnala inoltre che in Italia le politiche attive per il mercato del lavoro non sono aumentatei di fronte alla crisi, a causa dell'elevato tasso di debito pubblico che rende difficile manovre macroeconomiche significative
1 Commenti:
So che il ministro brunetta è un disperato opportunista, ma devo riconoscere che ha messo il dito nella piaga
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