Sempre più proprietari e meno case in affitto. Diminuzione delle seconde case e ridistribuzione della popolazione sul territorio. Condomini, ristrutturazioni e divisione di case già esistenti. Questi sono in generale le tendenze principali del mercato immobiliare italiano degli ultimi anni. I numeri e le analisi sono state estrapolati dal rapporto sul mercato immobiliare residenziale europeo presentato a Bruxelles dall'organizzazione Royal Institution of Chartered Surveyors
Gli italiani che comprano una casa sono sempre di più. La tendenza del nostro paese ad avere una casa di proprietà, un comportamento nettamente minore, per esempio, nei paesi del nord europa, raggiunge ormai quasi l'80% della popolazione. La maggior parte di proprietari si concentra in percentuale nei comuni con meno di 20.000 abitanti, dove può raggiungere anche il 90% dei residenti. Si colloca invece attorno al 60-65% nelle grandi città
Tabella: numero di proprietari
La crescita dei proprietari si fa ancora più evidente se confrontata con il 1980, quando erano il 59% del totale. La crescita ha varie cause, tra cui l'ingresso di molte donne nel mondo del lavoro, che ha permesso un innalzamento dei redditi familiari e una maggiore facilità di accesso ai mutui
Grafico: il volume dei mutui in Italia
La fine dei grandi cicli inflazionistici che ha vissuto l'Italia tra il 1970 e il 1990, ha ulteriormente allargato l'accesso al credito. I mutui sono aumentati considerevolmente negli ultimi vent'anni, come si può vedere dal grafico
Il 75% delle case esistenti si trovano in condomini e di questi il 25% sono di grandi dimensioni, localizzati in centro urbani ad alta densità. Secondo il rapporto europeo è difficile comunque avere delle cifre certe sulla reale disponibilità di case in Italia, a causa del diffuso fenomeno dell'abusivismo e delle case non censite
Gli investimenti in case nuove sono cresciuti moderatamente dal 1990. Le nuove costruzioni rappresentano attualmente il 15% del mercato immobiliare nazionale. Ma queste cifre si riducono drasticamente al 5% nelle grandi città. Per questo la ristrutturazione, sostenuta generalmente a livello contributivo, è una strada comune che scelgono i proprietari italiani. La riduzione del numero di componenti familiari ha fatto aumentare il fenomeno della divisione di case già esistenti, altro fattore che ha sostenuto gli alti numeri delle ristrutturazioni
Grafico: investimenti nel settore residenziale
16 Commenti:
Siamo stati noi, tutti quanti abbiamo comprato una casa, a creare, paradossalmente, questo tremendo aumento dei prezzi. L'ingresso nel mondo del lavoro di noi donne ha cambiato tutto, altro che l'euro! la rivoluzione di questi anni è stata quella delle donne
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Sarà per questo che il grafico è fucsia!
Questa mi è piaciuta
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Ma dai! io credo invece che il problema sia legato anche all'aumento degli affitti. Se devi pagare 1000 euro al mese per vivere in una casa non tua, tanto vale che paghi un mutuo e la compri
Sempre che le banche erogano ancora mutui,oggi per le giovani coppie per acquistare la prima casa è sempre più difficile se non impossibile accedere al credito
C'è una differenza sostanziale, con l'affitto sei libero di cambiare quando vuoi , un mutuo trentennale è una condanna per tutta la vita. Conviene aspettare tanto i valori immobiliari stanno lentamente ma inesorabilmente scendendo
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L'affitto (sarebbe) la migliore ipotesi per chi non vuole legare la propria esistenza a una casa, ma alla vita. Il problema è questo: in un paese con l'80% di proprietari, il mercato dell'affitto praticamente non esiste, esiste solo l'incubo dell'affitto
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