In 10 anni i cittadini italiani hanno pagato 238,6 miliardi di euro per le manovre finanziarie realizzate dai governi che si sono succeduti dal 2002 al 2010. Nello specifico e per capire meglio cosa significa, ogni italiano, per correggere i conti pubblici si è fatto carico di un importo complessivo di 2.477 euro
L’elaborazione è stata compiuta dalla cgia di mestre che nella sua nota sottolinea come l’importo totale di 238,6 miliardi di euro registrato tra il 2002 e il 2012, si riferisca alle risorse reperite con le varie manovre che sono state attuate in questi anni attraverso l’aumento delle tasse, dei contributi e delle riduzioni della spesa pubblica ma come sono stati spesi i nostri sacrifici? di questi 238,6 mld di euro - dice la cgia - 138,4 sono andati alla riduzione del deficit, mentre gli altri 100,2 mld di euro sono stati impiegati in ambiti diversi dalla correzione dei conti pubblici (ad esempio in investimenti per opere pubbliche, sgravi fiscali e misure di sostegno alle famiglie e alle imprese, incentivi di vario tipo, rinnovi contrattuali nella pubblica amministrazione, etc.)
Insomma, manovre sì, ma anche qualche spesa corrente, da sommare alle tasse e ai contributi che i cittadini italiani già avevano versato secondo i dettami delle "normali" legge finanziarie. La domanda è: quanto costerà ad ogni italiano la super-manovra da 27 miliardi di euro di quest'anno
1 Commenti:
Erano tempi belli prima del 2000, in quanto esistevano norme di legge che permettevano controlli incrociati, infatti coloro che fungevano da controllori negli organismi, erano funzionari statali, e non politicizzati, poi con le riforme sono venuti fuori organi che dovevano controllore le spese pubbliche, i bilanci dei comuni, delle regioni, delle asl, i cui componenti venivano nominati e scelti dai politici. Vedi revisori dei conti, organi di controllo interni,ecc.ecc.
Non sarebbe il caso di tornare a leggi che disciplinano le modalità e che fissano dei paletti, entro i quali gli amministratori devono stare, con l'obbligo che se superano gli obiettivi preposti , non potranno fare più gli amministratori.
Basterebbe far funzionare meglio la corte dei conti, magari istituendo in ogni provincia un ufficio territoriale che avrebbe la competenza del controolo su tutto, ed ognuno potrebbe rivolgere a questo organo le sue dimostranze per qualsiasi cosa ed avere giustizia.
Sarebbe bello se non ci fossero tanti ostacoli e tante burocrazie che intralciano la ricerca della verità.
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