Un piano per salvare l'edilizia

14 Ottobre 2010, 8:39

Il settore dell'edilizia rappresenta il 10% del prodotto interno lordo europeo, dà lavoro direttamente a 12 milioni di cittadini europei e altri 26 milioni dipendono dall'indotto. Eppure è lontano da essere un mercato unico. Standard differenti per ogni paese anche nei prodotti e difficoltà a muoversi liberamente. Il parlamento europeo vota a novembre un documento che propone di abbattere le barriere

A presentare l'argomento alla commissione mercato interno è sata la laburista britannica catherine stilher, chiedendo che l'europa diventi un mercato in cui i prodotti edili possano circolare liberamente e "dove ci sia la consapevolezza che quanto viene messo in circolazione rispetta gli standard di sicurezza, anche se è stato prodotto all'esterno dell'unione europea"

Il documento, una volta passata la seconda lettura, potrà essere esaminato e approvato in sessione plenaria dal parlamento a gennaio 2010

L'idea è anche quella di salvare le piccole e medie imprese, che rappresentano circa il 92% della totalità delle attività di costruzione e del settore dell'edilizia in genere, eppure sono quelle più colpite dalla crisi. Rimuovere le barriere e dare ai prodotti ue il marchio ce potrebbe aiutarle a restare in vita

Materiali edili sicuri e certificati per tutti e sicurezza sul lavoro sono le proposte della stilher, per affrontare la piaga degli incidenti sul lavoro che soltanto in Italia nel 2009 sono state 1000

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Edilizia verso un mercato senza barriere

3 Commenti:

Conosco molto da vicino i problemi delle piccole aziende italiane che operano nell'edilizia e vi posso assicurare che le soluzioni sono solo due: o le banche ricominciano a erogare i mutui al 100% come hanno fatto dal 2002 al 2007 o i prezzi delle case scendono del 50% che non vuol dire deprezzarsi ma semplicemente tornare ai valori normali, antecedenti la bolla immobiliare.