L'ultimo bollettino statistico della banca d'Italia conferma un fatto ormai noto: se si calcola la ricchezza delle famiglie italiane in base alle loro attività reali, case in testa, e finanziarie, e si sottrae il debito, siamo, praticamente, i più ricchi del mondo (vedi grafico).una ricchezza basata quasi tutta sul mattone, per alcuni segno della nostra stabilità, per altri della nostra immobilità. E qualcuno comincia a sospettare che dietro tanti elogi si nasconda una prossima stangata sui patrimoni
Alla fine del 2009 la ricchezza lorda delle famiglie italiane è stimabile in circa 9.448
Miliardi di euro, quella netta a 8.600 miliardi, corrispondenti a circa 350 mila euro in media
Per famiglia . Le attività reali rappresentavano il 62,3% della ricchezza lorda, le
Attività finanziarie il 37,7%. Le passività finanziarie, pari a 860 miliardi di euro,
Rappresentavano il 9,1% delle attività complessive
La stragrande maggioranza delle attività reali sono case (82% del totale): alla fine del 2009 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane poteva essere stimata in circa 4.800 miliardi di euro, 200mila euro a testa
E qui cominciano le differenti analisi. Per prima cosa gli elogi, sul confronto internazionale, con la scarsa esposizione al debito degli italiani, grazie al quale alla fine del 2008 la ricchezza netta era pari a 7,8 volte il reddito disponibile lordo delle famiglie italiane, rapporto superiore a quello della francia (7,5) e del regno unito (7,7), del giappone (7), e significativamente superiore a quello del canada (5,4) e degli stati uniti (4,8)
Inoltre, sempre sul lato degli elogi, si mette in risalto la capacità degli italiani di far fronte alle difficoltà congiunturali, come la grave crisi economica che stiamo attraversando, con delle scelte familiari assennate. Su questo fronte ci sono praticamente la maggior parte dei media italiani e il ministro dell'economia Giulio tremonti, che può ben spendere di fronte ai mercati la ricchezza dei cittadini come prova di solidità del nostro paese (anche perché se si basassero sul debito pubblico, l'Italia sarebbe ampiamente declassata)
Ma secondo altri analisti, questa grande ricchezza immobiliare, è in realtà una causa dell'immobilità dell'economia italiana, così come spiega in un'intervista realizzata da noi di idealista l'economista Filippo taddei (vedi notizia)
C'è poi chi, come confedilizia (vedi notizia), comincia a sospettare che tutta questa sequela di giudizi positivi sui patrimoni degli italiani non sia altro che una premessa all'introduzione di una prossima patrimoniale, che metterà le mani nelle tasche dei cittadini ("tanto siete ricchi"), per aggiustare i dissestati conti pubblici. Nulla di certo, per il momento
90 Commenti:
Ma cosa mi combina signor ernesto? in un altra discussione mi scrive un gran bel post, per poi qui scivolarmi su una buccia di banana grande come una casa. Ma li lasci perdere, non si metta sul loro piano. Se no diventata prevedibile e quindi alla mercè di chiunque, basta schiacchiare un bottone. Lei mi conforta e sono tentato ad accettare il suo consiglio. Ma come si fa a non reagire, se il troll di turno si inventa bugie e idiozie varie e le mette in bocca dicendo che le ho detto io?! e che addirittura mente su cose che io avrei scritto e che chiunque potrebbe verificare. Io scrivo per mio piacere ma anche per essere utile a qualcuno e non mi dispiacerebbe essere riconosciuto facilmente tramite un nick da chi ha interesse a leggermi, invece di indovinare quale tra i tanti post anonimi è quello mio. Perché qui è un continuo "anonimo risponde ad anonimo" e non si sa più chi è l'interlocutore. Forse pretendo troppo da un forum?! se fosse per me metterei anche il mio nome reale! ma se uso un nick e poi permetto che i troll lo infanghino, allora è meglio che scriva come fan tutti col nick "anonimo".
"..Se la ricchezza delle famiglie si basa sui valori gonfiati degli immobili siamo proprio messi bene..." allora cosa suggerirebbe il gentile utente? che so..di dimezzarla? oppure di azzerarla? saremmo così messi meglio? ci spieghi, signor anonimo...
Non c'è bisogno di suggerire niente, per chi "deve" vendere i valori immobiliari sono già più bassi di quelli del 2002 prima dell'ingresso dell'euro, per tutti gli altri è solo un esercizio della loro fantasia. Provate ad entrare in qualsiasi banca e fatevi dire quanto sono disposti a prestarvi se mettete un ipoteca sulla vostra casa.
C'è poco da suggerire, c'è solo da constatore che la rcchezza degli italiani è immobilizzata in un settore che per definizione è immobile, quindi improduttivo.
"...c'è poco da suggerire, c'è solo da constatore che la rcchezza degli italiani è immobilizzata in un settore che per definizione è immobile, quindi improduttivo.-...m> prima di tutto...gonfiata e immobilizzata non sono sinomini. Improduttivo? quando sono stati costruiti gli immobili hanno generato un bel pò di lavoro per tanta gente (fornitori di materiali, muratori, idraulici etc,,). a tanto si agiiunge il signifcativo indotto. Quindi si è distribuita una ricchezza che, con effetto cascata, sta ancora circolando. Poi segue il mantenimento ordinario. Per i condomini sono amministratori, imprese di pulizie, giardinieri, caldaiiti, ascensoristi etc... ma non è finita qui, ci sono anche gli interventi straordinari e tante altre cosette che sarebbe lungo elencare. Nella mia visione, ritengo che l'immobiliare non sia affatto un settore improduttivo.
"..Un settore che per definizione è immobile, quindi improduttivo..." immobile è una definizione tecnico-giuridica, molti confondono il sostantivo con l'aggettivo. Attribuendogli (per definizione appunto) una sorta terminale improduttivà. nondimeno, basta guardarsi intorno per capire che non è così. un albero non è esattamente "mobilissmo" eppure produce frutti, foglie, bacche tc... ritengo che il più grosso business immobiliare della storia è nelle piramidi. Dopo 3mila anni ancora producono un giro d'affari vertiginoso.
In una paese dove la stragrande maggioranza degli immobili "vale" centinaia di migliaia di euro e diminuisce sempre più la percentuale di famiglie che posseggono risparmi, non esiste un equilibrio tra domanda ed offerta del mercato immobiliare.
Mi sembra ovvio che se non accade nulla che metta in grado i risparmiatori di sostenere questi prezzi i valori sono destinati a ridimensionarsi di molto in quanto, anche se il mercato viene mantenuto attivo, almeno nelle intenzioni, da parte di coloro che vogliono vendere il loro immobile per comprarne unaltro, fintantoché non arriverà l'acquirente che aggiunge altra liquidità ai risparmi del proprietario-potenziale acquirente, l'immobile di quest'ultimo non verrà venduto e lui non potrà comprare col risultato che il mercato resta Fermo
"...i valori immobiliari sono già più bassi di quelli del 2002.." sono un pò confuso...fino a qualche giorno fa molti fra i potenziali acquirenti di questo sito sostenevano che i prezzi attuali sono ancora da bolla. Oggi un utente afferma il contrario, siccome andare in banca a chiedere un mutuo non è esattamente un riscontro oggettivo di facile verifica, sarebbe simpatico saperne di più. detto questo, se corrisponde al vero che sono addirittura già più bassi del 2020, dov'è il problema? le fantasiose richieste rimarrano tali, e quindi giùà a comprare come matti!
Per il momento il numero di quelli che "devono" vendere è ancora limitato, ma con il perdurare della crisi, come del resto sostiene la stessa confindustria, questo numero aumenterà in modo considerevole. Chi oggi dispone di liquidità, queste cose le sa molto bene, non deve far altro che pazientare ancora qualche mese. Intanto i proprietari di seconde case si preparino a pagare una consistente una tantum che servirà per continuare a pagare la cassa integrazione.
Credo di aver capito cosa intende chi ha scritto questo post.
La perizia di una banca per l'accensione del mutuo è quanto di più attendibile possa esserci perché fornisce una stima relativa a quanto l'immobile può essere venduto dalla banca in tempi ragionevoli in caso di insolvenza da parte dell'acquirente.
Evidentemente in pieno boom immobiliare (2002) la stessa casa veniva valutata dalla banca di più rispetto ad oggi e questo è verosimile vista la crisi in corso, vista l'insolvenza dei mutui e l'invenduto presente attualmente sul mercato.
Certo, io sono d'accordo, i prezzi attuali sono ancora da bolla.... ma questi sono le cifre che chiedono i venditori, ben al di sopra delle cifre che la banca è disposta a finanziare per l'acquisto dell'immobile
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