L'osservatorio immobiliare dell'agenzia del territorio pubblica ogni sei mesi le quotazioni al mq delle case in tutta Italia. Lo scorso anno in media è stato registrato un lieve aumento, dello 0,4%, la prima inversione di tendenza in due anni. Scopri gli aggiornamenti del secondo semestre 2010, nel tuo comune, con dettagli quartiere per quartiere
Per quanto riguarda le quotazioni medie delle abitazioni, dopo due semestri in diminuzione e un semestre di stazionarietà, nel ii semestre 2010 il valore medio nazionale delle unità immobiliari residenziali, per unità di superficie commerciale, torna ad aumentare lievemente. A livello nazionale la quotazione media risulta pari a 1.579 euro per metro quadro, in crescita dello 0,4 %
La quotazione media delle abitazioni nel ii semestre 2010 è in aumento sia nei capoluoghi italiani, pari 2.286 euro per metro quadro (+0,5% rispetto al i semestre 2010), sia nei comuni non capoluogo, per i quali la quotazione media nazionale è pari a 1.315 euro per metro quadro (+0,4% rispetto al i semestre 2010)
Ricordiamo in ogni caso che secondo molto osservatori le quotazioni omi non sono affidabili, un tema del resto spinoso in Italia e che impedisce di avere un punto di riferimento chiaro ed univoco sui prezzi delle case
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13 Commenti:
Salve a tutti, sono un geometra che da anni si occupa di costruzione e ristrutturazione di civili abitazioni, precisamente dal lontano 1980, da quando le tecnologie di costruzione e rispettivi materiali che si usavano maggiormente in quegli anni più che tener conto della qualità costruttiva si badava molto al fattore economico. Faccio una breve parentesi informativa: sappiate che negli anni dopo la seconda guerra mondiale nell'intera Italia c'era scarsità di acciaio da usare per le abitazioni utilizzato prevalentemente nel conflitto bellico, quindi i miei colleghi geometri (insigni maestri predecessori, visto che di ingegneri ed architetti c'e n’erano pochi in giro, ) dovevano ingegnarsi nella ricostruzione di quasi tutta la nazione con quel poco metallo e materiali che disponevano utilizzandolo con molta parsimonia ed inserendolo strategicamente nei punti di maggior portanza strutturale quasi eliminandolo o riducendolo ai minimi quantitativi dal resto del fabbricato, proprio perché non disponibile e molto costoso sul mercato. Inoltre in quel periodo la manodopera costava pochissimo quindi per contenere i costi di costruzioni si preferiva investire sulle risorse umane a basso costo piuttosto che sui materiali onerosi e irreperibili. In breve nacque cosi l’edilizia popolare dove le esigenze abitative in particolare nelle grandi città ( che attiravano masse di genti provenienti dalle zone rurali) dovevano fare i conti con le esigenze di quella utenza che non poteva permettersi di comprare col mutuo ma con le cambiali, che esigeva grandi superfici dove abitare in tanti (vedi famiglie numerose) piuttosto che puntare sulla qualità.
Sappiate che molti di quegli alloggi sono ancora oggi esistenti e fanno da tetto a milioni di noi italiani.
Oggi le cose sono invertite la manodopera costa tanto mentre i materiali sono migliorati se paragonati con quelli dell’epoca. Il tenore di vita odierno è molto più elevato di allora quindi lo stato italiano realizza poca edilizia popolare destinata ai meno abbienti.
Ma per raggiungere questa evoluzione ci sono voluti decenni, frutto di tanto lavoro, impegno e sacrificio umano che abbiamo ereditato. Eppure non siamo contenti
Anche i nostri avi hanno avuto il loro bel da fare, non dimentichiamolo, ci hanno dato tanto e ancora oggi continuano a farlo, hanno vissuto in condizioni peggiori delle nostre e nonostante ciò sono riusciti a darci un esempio di vita. Ma non siamo contenti
Viviamo in un mondo di consumi e privilegi che ci siamo costruiti intorno ma che non sappiamo apprezzare nel loro insieme. Resta il fatto che non siamo contenti.
La speranza e l’augurio che faccio a tutti noi e quello di saper apprezzare ciò che abbiamo, credere e prodigarci nel dare un futuro ai nostri figli cosi come e successo per noi.
Dobbiamo essere contenti, tanti auguri ai posteri.
Salve a tutti, sono un ingegnere che ha anche fatto il costruttore. Oggi come oggi se potessi costruire una casa semplice di 120 metri su di un piano, adottanto efficaci isolamenti termo acustici (piu' di quello che vuole la normativa che varia di anno in anno), sorale fotovoltaico-termico, impianti radianti a pavimento, geotermico con pompa di calore, non spenderei piu' di 1.500 euro/m2. Il problema cari Signori che non e' permesso, in quanto teoricamente per poter costruire tale ipotetica casa avrei bisogno di un terreno con una cubatura di circa 360mc (metricubi). Ammesso e non concesso che trovassi un terreno di 360 mc edificabili con i prezzi che ci sono a Roma e dintorni, lo pagherei almeno 1.000 euro/mc, il che vuol dire 360.000/400.000 euro.(una volta trenta anni fa quando ho iniziato esisteva grossomodo un rapporto tra valore del terreno e costruzione: case popolari: incidenza terreno circa 10%; palazzine con appartamenti residenziali,circa 15%-18% e ville 25%.) qUINDI SE TROVASSI UN TERRENO PER POTER COSTRUIRE 400 MC CHE VUOL DIRE CIRCA 120 M2 DI CASA, dovrei gioco forza costruire LA SOLITA vomitevole VILLETTA trifamiliare, cadauna DI 40 M2 RESIDENZIALI (SOGGIORNINO, aNGOLO COTTURA, lETTO (13,5M2) E BAGNO, pOI FAREI INTERRATI O SEMINTERRATI ALTRI 50/60 M2 E 20 M2 DI LOCALE STENDITOIO. È quello che ci ritroviamo che offre il mercato. Signori, ho lavorato all'estero 30 anni esercitando la mia professione come ingegnere e costruttore e non come topo di biblioteca realizzando partiche di accatastamenti visure e condoni.(a questo si e' ridotta la nostra professione) Il problema e' che i nostri urbanisti degli ultimi 30 anni, collisi con la politica ed il malaffare hanno fatto carne di porco del nostro territorio a vantaggio solo di pochi privilegiati. E poi mi fa ridere quando dicono che sei abusivo se trasformi quei 50 m2 interrati in una camera da letto!Gli urbanisti andrebbero eliminati fin da piccoli!!. E poi una ultima considerazione: a Roma con meno di 300.000 euro non ti puoi comprare una casa di 50m2.In altre parti d'Italia con 300.000 euro ti puoi comprare una villa. Dico questo perche ai fini di una eventuale e futura imposizione regolata sul prezzo a m2 del valore omni, a parita' di m2 di casa quelli che vivono nelle grandi citta' sono svantaggiati. (Poi magari tutti e due guadagnano 1.500 euro al mese). Concludendo, la prima casa per me non andrebbe toccata, perche' frutto di anni di sacrifici. La seconda, la terza casa? solo a chi puo' permetterselo e che paghi molto. Con una cosa concordo con il nostro presidente del consiglio, questo paese e' una m... (solo che lo doveva dire agli italiani tanti anni fa) io l'avevo capito da un pezzo.
Costruire una casa costa quanto te le rifonde l'assicurazione incendio: 1600 euro al mq e non di più, il resto è terreno, cubatura, oneri urbanistici, posizione, etc...
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