I risultati delle elezioni greche hanno portato un po' di luce sul futuro dell'euro e sulla possibilità del paese ellenico di formare un governo stabile e poter probabilmente rinegoziare le condizioni del proprio salvataggio. Sebbene ci siamo allontanati di un passo dall'orlo del precipizio, i rischi ci sono ancora e lo spread, per il momento, proprio non ne vuole sapere si scendere
Segui lo spread dell'Italia in diretta su bloomber
Secondo i risultati parziali nea dimokratia, il partito conservatore, ottiene il 30,6% dei consensi (130 seggi), syriza, il nuovo partito di sinistra che ha catalizzato il malessere dei greci, il 26,56% (71), il pasok, il partito socialista che governava l'anno scorso e che ha perso più della metà del propriop elettorato, il 12,50% (33), greci indipendenti il 7,46% (20), chrysi avgi (alba dorata, estrema destra) il 6,94% (18), sinistra democratica il 6,08% (16), kke (comunisti) il 4,49% (12)
Dopo la vittoria dei conservatori di nea dimokratia, la formazione di un governo di unità nazionale e pro-euro per la grecia - che pure sulla carta avrebbe i numeri per nascere subito - non sembra esattamente questione di ore, anche se oggi il leader di nd, antonis samaras, riceverà l'incarico di formare un governo dal presidente karolos papoulias
Il pasok, terzo partito ellenico, uscito a brandelli dalle urne ma decisivo per formare un governo di unità, ha annunciato di voler partecipare all'esecutivo di ampia coalizione, che però dovrebbe a suo avviso includere anche syriza, che non ce l'ha fatta a diventare il primo partito
Tsipras (festeggiato dai suoi supporter al centro di atene, dove ha parlato di "grande successo, comunque"), che voleva cancellare il memorandum e mettere fine all'austerità, non ce l'ha fatta a intercettare a sufficienza il malessere dei greci
per commentare devi effettuare il login con il tuo account