Quando si tratta di tenere d’occhio il bilancio familiare, gli italiani si rivelano i risparmiatori più attenti d’europa: è quanto emerge dall ’Ultima rilevazione di ing direct Sull’indice di benessere finanziario (ibf). Di fronte alle crescenti difficoltà economiche, quasi 8 italiani su 10 (76%) monitorano in modo costante entrate e uscite e fanno il possibile per fa quadrare i conti di casa. Si tratta della percentuale più elevata tra gli 11 paese europei considerati
L’attenzione dei consumatori nei confronti del risparmio si riflette in una scelta oculata dei propri investimenti: non a caso, dal 2011, si è assistito ad un Crescente successo dei conti deposito , Che sembrano essere la soluzione finanziaria più amata dai risparmiatori. Vediamo più nel dettaglio i vantaggi di questi prodotti: innanzitutto si tratta di un investimento sicuro, poiché in caso di default della banca interviene il fondo interbancario di tutela dei depositi a rimborsare ogni depositante fino a 100 mila euro. Inoltre, i depositi vincolati di durata elevata (da 1 a 36 mesi) permettono di ottenere rendimenti molto interessanti, anche superiori al 4% lordo annuo. A ingolosire c’è anche l’aliquota unica, che dal primo gennaio 2012 è scesa dal 27 al 20%
Questi prodotti finanziari si dividono in due grandi categorie: i depositi non vincolati o liberi e i depositi vincolati. Nel primo caso, il titolare può disporre liberamente delle somme depositate e prelevarle in qualsiasi momento per trasferirle sul conto corrente d’appoggio; nel secondo, invece, può ritirare i suoi risparmi solo alla scadenza del periodo di vincolo definito con la banca (in genere, da 1 a 36 mesi), pena la perdita degli interessi pattuiti o la riduzione degli stessi. Il vincolo previsto per questa tipologia di conto è remunerato con interessi maggiori rispetto ai conti deposito liberi. In tempi di crisi, si è diffusa anche una terza tipologia di conti deposito: i conti liberi ad alto rendimento, che promettono una remunerazione mediamente più elevata rispetto ai conti correnti tradizionali e agli stessi depositi vincolati
Al momento della scelta del conto deposito da aprire, bisogna valutare alcuni aspetti, come la soglia minima d’ingresso (ci sono banche che impongono un deposito minimo) e l’imposta di bollo, che da quest’anno è proporzionale alle somme depositate (con un minimo di 34,20) e ammonta allo 0,1% per l’anno in corso (a decorrere dal 2013 sarà pari allo 0,15%). C’è, quindi, il rischio che il bollo, di fatto, riduca o vanifichi del tutto la redditività dei conti deposito. Per evitare ciò, alcune banche si accollano l’onere di questa imposta, senza scaricarlo sui clienti
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