In Italia esistono oggi circa 60 aeroporti e anche se nessuno vuole rinunciare allo scalo sottocasa venerdì il ministro passera presenterà il piano di riordinamento degli scali nazionali. Ne resteranno meno di 40 e il governo ha già fatto sapere che se alcuni enti locali vorranno mantenere l'attuale snodo aereo, che lo facciano a proprie spese
Il piano, che potrebbe arrivare venerdì in consiglio dei ministri, è stato studiato insieme all'enac sulla base delle ricerche effettuate da oneworks, kpmg e nomisma. "Con questo schema definitivo- spiega vito riggio, presidente dell'enac - il paese avrà modo di pensare a quali infrastrutture dovranno servire gli scali più importanti. Tutti gli altri aeroporti - aggiunge - passeranno agli enti locali che decideranno se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita"
In prima istanza resteranno una quarantina di scali operativi e l'obiettivo massimo è di scendere a 33, con strutture adeguate e collegamenti migliori con le città vicine. Gli aeroporti minori, in tempi di crisi, per restare aperti dovranno sperare nell'intervento di regioni o comuni, i quali, prima di piangere come sempre, dovranno decidere come impiegare i soldi dell'imu: se in asili o aeroporti
1 Commenti:
Bhè ovvio, cosa potevamo aspettarci da un imbecille del genere !!!
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