Comprare casa è sempre stato il sogno di molti italiani, ma con la stretta della crisi la possibilità di perderla si trasformata in un incubo. Mentre i redditi scendono e la disoccupazione morde, i costi per l'abitazione incidono in eccesso sui bilanci delle famiglie. Secondo uno studio della cgil 3 milioni di famiglie sono in difficoltà
Esiste in effetti un modo semplice per calcolare quando l'abitazione è un fardello: se le spese per la casa superano il 30% del reddito, cominciano i problemi. Ma secondo il sindacato 3 milioni e 300mila famiglie italiane hanno ampiamente superato la soglia di rischio, dato che su di loro incide per oltre il 40%. I problemi sono di due tipi e non risparmiano neanche i proprietari
1. Famiglie in affitto
Sono i nuclei più deboli, dato che la maggior parte di esse (67%) sono monoreddito. Solo il 30% inoltre ha un affitto a canone concordato o qualche altri tipo di riduzione del canone libero. Inoltre le case popolari sono insufficienti: sono 900mila le famiglie a cui ne è stata assegnata una, ossia il 4% del totale, contro la media eu del 20%
I prezzi degli affitti, secondo lo studio diffuso dalla cgil su dati forniti dal sunia (sindacato inquilini) sono cresciuti del 130% nell'ultimo decennio, a fronte di un'inflazione pari a non più del 30%. Ecco la situazione attuale dei prezzi nelle principali città italiane
Clicca per ingrandire
L'aumento esponenziale degli sfratti è dunque una conseguenza ovvia: 240mila negli ultimi 5 anni, con previsioni di altri 150.000 nel prossimo triennio
2. Famiglie proprietarie
Se l'affitto espone all'incertezza, essere proprietari non elimina tutti i problemi, soprattutto quanto la casa non è ancora stata pagata del tutto. 3 milioni di famiglie, infatti, stanno pagando un mutuo in Italia. Chi non riesce a sostenere la rata rischia il pignoramento, un fenomeno sempre più un aumento: nel 2011 sono stati 38.000 e nel 2012, dalle prime stime, si dovrebbe essere verificato un incremento del 22,8%
Come se ciò non bastasse l'aumento impositivo di cui è stata oggetto la casa ha aumentato i costi, soprattutto nei grandi centri. Se è vero infatti che l'imu prima casa è stata in media poca cosa, quando non del tutto esente, nella grandi città come Roma, Napoli, Genova e Torino le amministrazioni comunali hanno caricato pesantemente la prima abitazione
Nelle spese a confronto viene infatti calcolata una media imu prima casa decisamente bassa, relativa a un appartamento di 80 mq. Già così si vede come le spese siano alle stelle e manca ancora la prossima stangata, ossia la tares
24 Commenti:
Tanta gente finirà in mezzo alla strada per unica colpa di chi ci ha governando prendendo, intrallazzando e....scatenando gli sgherri di equitalia verso la povera gente! ghigliottina a piazza colonna e processo pubblico?
Magari stavolta vi svegliate. Dico "vi" perche' me ne sono gia' andato da un pezzo...il bel paese mi manca, peccato che e' popolato da milioni di loschi individui.
Magari stavolta vi svegliate. Dico "vi" perche' me ne sono gia' andato da un pezzo...il bel paese mi manca, peccato che e' popolato da milioni di loschi individui.
Se non lo dicevano loro nessuno se ne sarebbe accorto , che bravi
Concordo con il commento n° 1 (in toto, anche un pò di +) concordo pure con il commento n° 2 (fatto bene quello che ha potuto fare)
Per il resto ci dobbiamo......buttare ed inc....ci un pò di più (sennò ce se magnano e risputano!)
SECONDO ME IL PEGGIO DEVE Ancora arrivare..... la vera batosta per così dire arriverà con la riforma del catasto con le rendite aggiornate.... è sarà la fine sugli immobili...stò pensando seriamente di cambiare lavoro chi scrive è un Agente Immobiliare.
Sai che sono contento della tua opinione, sincera, da agente immobiliare credo che sei uno di quelli che sa mettersi nei panni della gente.....molti dei tuoi colleghi quelli che continuano a dire che ci riprendiamo sono quelli con la pancia....il credito è inaccessibile al mutuo con questi prezzi e non solo...costi di mantenimento tutto incluso...credo che sarà normale che bisognerà tamponare queste perdite aumentando gli affitti o meglio tenere a questi prezzi chiamati di mercato...io continuo a dire che però il lavoro e i redditi non tengono a questo e quello chiamato prezzo di mercato ....siamo tutti sulla stessa barca, quando affondiamo lo si fa tutti insieme e se hai tutti i palazzi e soldi che vuoi...quando si affonda si affonda.....tutti "quelli"tanto hanno la pancia piena e non sentono il digiuno.....giovani e famiglie......lavoro e redditi.....non ci siamo svegliati fino ad ora e mi sa che non ci si sveglierà piu......
I prezzi degli affitti, secondo lo studio diffuso dalla cgil su dati forniti dal sunia (sindacato inquilini) sono cresciuti del 130% nell'ultimo decennio, a fronte di un'inflazione pari a non più del 30%...
Però qualcuno ha il coraggio di lamentarsi quando gli si chiede di abbassare i prezzi dei canoni..
Seconda osservazione: nelle grandi città le rate del mutuo arrivano a superare tranquillamente i 1000 euro...nel computo dei costi ne terrei conto..
I canoni di affitto cresceranno visto che in pochi oggi hanno possibilità di acquistare e per determinate categorie si renderà necessario il trasferimento nell'hinterland o nelle estreme periferie per contenere i costi.
Si cominciano a vedere famiglie che vivono in roulotte o camper...
I canoni di affitto cresceranno visto che in pochi oggi hanno possibilità di acquistare e per determinate categorie si renderà necessario il trasferimento nell'hinterland o nelle estreme periferie per contenere i costi. Il trasferimento che tu scrivi deve essere motivato quanto meno da ragioni lavorative. In città come Roma in cui è assente un tessuto produttivo quali sarebbero le motivazioni a trasferirsi vicino la città per pagare oltre 1.000 euro di affitto al mese e sopportare un costo della vita maggiore? andare a lavorare come commesso in qualche negozio o impiegato in qualche studio commerciale o di avvocati? le hai viste le offerte di lavoro che ci sono a Roma? vogliamo inoltre parlare delle riduzioni di personale che hanno fatto le grandissime aziende, i pensionati che non sono stati rimpiazzati con nuove assunzioni, gli incentivi all'abbandono delle aziende etc, etc ed in ultimo hai pensato che le poche realtà lavorative che non rientrano nella categoria degli studi, del commercio e degli uffici, sono sicuramente più facili da trovare al di fuori delle città? la verità è che quello che sta accadendo da tempo e al quale continueremo ad assistere è esattamente il contrario di quello che scrivi e questo è confermato, oramai da tempo, dal fatto che i contratti di affitto vengono rimodulati alla scadenza riducendo i canoni di locazione (questo era già stato ampiamente detto nel seguente articolo): http://www.idealista.it/news/archivio/2012/07/26/057151-roma-i-prezzi-d… ed inoltre chi oggi può permettersi di comprarsi una casa in città preferisce restare ad abitare in un posto oltre che meno caro, sicuramente più vivibile e mantenersi i soldi da parte vista e considerato che l'unica certezza che si prospetta a seguito dell'acquisto di un appartamento in città è l'investimento di un capitale senza avere la sicurezza di poter rimanere a viverci, oltre ovviamente a tutti gli altri svantaggi e all'evidentissima impossibilità di recuperare il capitale speso qualora si avesse la necessità di rivendere.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account