
Con la riforma della cedolare secca sugli affitti si apre probabilmente una nuova epoca per molti proprietari e inquilini. La riduzione dell'aliquota al 10% per l'affitto a canone concordato rende infatti quest'opzione più vantaggiosa che mai, tanto che su google si è scatenata la ricerca di informazioni al riguardo. Ma come si calcola il canone?
Innanzitutto precisiamo che non esiste un unico calcolo. I parametri per la determinazione del canone concordato sono infatti stabiliti da ogni comune, in collaborazione con le associazioni di proprietari e inquilini. Non tutti i municipi italiani hanno inoltre regolato tale materia. I più attivi sono quelli del centro Italia
L'uppi, unione piccoli proprietari italiani, fornisce tuttavia un modello di massima in cui si può vedere quali elementi influenzano la determinazione del canone. All'incirca ogni comune italiano prende in esame questi parametri, salvo piccole eccezioni. Visualizza la scheda o scaricala in pdf
Leggi anche:
2 Commenti:
Buonasera, innanzitutto grazie per le direttive e i consigli che fornite gratuitamente ai lettori del vostro sito!
Vi contatto per porvi un quesito in merito ai valori di oscillazione del canone. Mi spiego brevemente: 1 ho individuato la zona e i relativi valori min e max. 2 ho aggiornato i valori con l'incremento istat( essendo l accordo risalente al 2003 e mai ahgiornato)
3 aggiungo al valore ottenuto il 2% per ogni anno di contratto oltre i 3+2 base. 4 incremento della % seguendo il calcolo inversamente proporzionale alle misure dell'immobile come da schema esemplificativo dell allegato "B". Fin qui tutto chiarissimo. Ma ora avendo individuato l'immobile in fascia 3 con incrementi di oscillazione min/max che vanno dal 51% al 75% non riesco a capire in che modo apportare e in che misura queste oscillazioni al canone di fitto, potreste delucidarmi in merito a questa problematica?? Ve ne sarei veramente molto molto grato!!! Grazie mille ancora per la vostra preziosissima presenza, vi seguo con costanza da tempo!
Buonasera, innanzitutto grazie per le direttive e i consigli che fornite gratuitamente ai lettori del vostro sito!
Vi contatto per porvi un quesito in merito ai valori di oscillazione del canone. Mi spiego brevemente: 1 ho individuato la zona e i relativi valori min e max. 2 ho aggiornato i valori con l'incremento istat( essendo l accordo risalente al 2003 e mai ahgiornato)
3 aggiungo al valore ottenuto il 2% per ogni anno di contratto oltre i 3+2 base. 4 incremento della % seguendo il calcolo inversamente proporzionale alle misure dell'immobile come da schema esemplificativo dell allegato "B". Fin qui tutto chiarissimo. Ma ora avendo individuato l'immobile in fascia 3 con incrementi di oscillazione min/max che vanno dal 51% al 75% non riesco a capire in che modo apportare e in che misura queste oscillazioni al canone di fitto, potreste delucidarmi in merito a questa problematica?? Ve ne sarei veramente molto molto grato!!! Grazie mille ancora per la vostra preziosissima presenza, vi seguo con costanza da tempo!
per commentare devi effettuare il login con il tuo account