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10 interventi per il piano casa, sarà la #svoltabuona per il mattone?

Come già annunciato nei giorni scorsi, è stato finalmente discusso e approvato dal consiglio dei ministri il piano casa destinato a dare nuovo impulso al settore immobiliare. 10 interventi dal taglio della cedolare secca, all'affitto con riscatto fino al recupero dell'edilizia popolare. Anche per il mattone sarà davvero la #svoltabuona?

Rispetto al 1,6 miliardi annunciati dal ministro lupi, il piano approvato (contenuto non in un disegno di legge, ma in una relazione) prevede uno stanziamento di 1miliardo e 741miliardi. Ecco i dieci punti del piano casa

1) cedolare secca- è prevista un'ulteriore riduzione dell'aliquota della cedolare secca (dal 15 al 10%) per chi affitta a canone concordato. Già con il decreto del fare, il governo letta aveva ridotto l'aliquota dal 19 al 10%. Si prevede che la nuova misura dovrebbe aumentare del 5% le adesioni a questo regime. Nessuno sconto per chi affitta a canone libero

2) recupero alloggi di edilizia residenziale pubblica- uno stanziamento di 400milioni sarà destinato al recupero di 12000 alloggi di edilizia residenziale pubblica (ex iacp) con interventi di ristrutturazione, riqualificazione energetica e antisismica. Altri 67,9 milioni di euro serviranno al recupero di 2.300 alloggi destinati alle categorie sociali disagiate (reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, nucleo familiare con persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione)

3) acquisto agevolato di ex alloggi iacp- saranno raggiunti accordi con le regioni e il comune per favorire l'acquisto degli alloggi ristrutturati da parte degli inquilini e destinare i fondi alla costruzione di nuovi immobili. Sarà creato un fondo ad hoc per la concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l'acquisto, con una dotazione massima per ciascun anno dal 2015 al 2020 di 18,9 milioni di euro per un totale di 113,4 milioni di euro

4) detrazioni per l'edilizia popolare- per il 2014 e il biennio 2015-2016 sono previsti bonus fiscali per gli inquilini degli alloggi sociali. Fino a 900 euro per i redditi inferiori a 15.500 euro e fino a 450 euro per i redditi non superiori ai 31.000 euro l'anno

5) sgravi fiscali per gli inquilini dei nuovi alloggi sociali- i redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorreranno alla formazione del reddito d'impresa ai fini iperf/ires e irap per il 40% e per non oltre 10 anni dalla data di ultimazione dei lavori

6) affitto con riscatto - dopo sette anni dalla stipula del contratto di locazione, l'inquilino ha la facoltà di riscattare l'abitazione usufruendo di due vantaggi: l'iva dovuta dall'acquirente deve essere corrisposta solo al momento del riscatto e non all'inizio, e anche il capitale necessario per l'acquisto viene rimandato al momento del riscatto. Stessa cosa per la tassazione ires e irap

7) fondo affitti e morosità incolpevole - per cercare di risolvere il problema delle famiglie che non riescono più a pagare l'affitto, saranno incrementate le risorse da destiante al fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e il fondo per la morosità incolpevole. Il primo incrementerà la sua dotazione di 100milioni di euro a 200milioni per il biennio 2014-2015, mentre il secondo, che aveva una dotazione di 40milioni, sarà incrementato di 226milioni ripartiti negli anni 2014-2020

8) creazione di agenzie locali- le risorse destinate all'affitto serviranno anche alla creazione di agenzie locali che dovranno favorire il reperimento di alloggi da offrire a canone concordato e a favorire l'incontro tra domanda e offereta, anche attraverso garanzie aggiuntive ai proprietari

9) lotta all'abusivismo- sarà impossibile per chi occupa una casa abusivamente richiede la residenza o l'allaccio delle utenze come acqua, luce o gas

10) spese mobili può superare quella per le ristrutturazioni- è stato eliminato il vincolo che prevedeva che la spesa per l'acquisto dei mobili non poteva essere superiore a quella per la ristruttuazione. Resta in ogni caso resta il tetto massimo di spesa di 10000 euro

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