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Intelligente, sostenibile e inclusiva. Così deve essere la crescita economica secondo l’unione europea, tre parole che secondo Luca biancucci, architetto e fondatore di 2020cityplus – intervistato da idealista news a eire 2014 – indicano i requisiti della smart city ideale. In queste città anche le case non sono semplici residenze, ma elementi innovativi sul piano della destinazione e della funzione

È necessario “avere un pensiero intelligente, basato su ricerca e innovazione per rendere attrattivo il territorio, e anche inclusivo nel senso di includere i cittadini nella progettazione delle città intelligenti”.  E poi sostenibile, con un occhio al risparmio energetico e al basso impatto ambientale.

Anche la casa deve adeguarsi a questo concetto, e occorre “pensare le abitazioni, oltre che come residenza, anche in modo innovativo sul piano della destinazione e della funzione”.

E quindi, ad esempio, “per non emarginare i suoi abitanti più deboli come studenti, ricercatori e lavoratori atipici, le città devono includere housing sociale, case a prezzi calmierati o gli studentati”, una destinazione d‘uso che vede l’Italia tra gli ultimi posti in europa e di cui c’è sempre enorme richiesta.

Le città più smart d’Italia? Bologna, Genova e Milano, secondo biancucci

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