La situazione greca non fermerà la ripresa dei mercati immobiliari europei, sostenuti da un forte aumento della domanda e da un elevato livello di liquidità. Ma il nostro Paese resta indietro rispetto al resto d'Europa, e il mercato della casa non vedrà il rilancio neppure nel 2015.
A dirlo è l'analisi di Scenari Immobiliari sul mercato immobiliare europeo del primo semestre 2015. Il rapporto evidenzia come a soffrire maggiormente è il comparto residenziale, a fronte di buone prestazioni del non residenziale. Le compravendite di case riprenderanno, ma con un passo non sufficiente a trainare il comparto, e i prezzi continueranno la loro discesa. "Nel primo semestre - ha spiegato il Presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia - i prezzi medi del residenziale sono scesi dello 0,8%, a fine anno ci aspettiamo un calo dello 0,5-0,6%"
"Mentre il comparto non residenziale sta andando molto bene, il mercato della casa cresce di pochi punti rispetto a un anno fa. - ha aggiunto Breglia - nel primo semestre è cresciuto del 4-5% mentre per innescare una ripresa servirebbe un +20%". Il mercato italiano è ancora inferiore del 7% rispetto al valore che aveva nel 2010"
Il fatturato immobiliare in aumento
Il fatturato immobiliare, grazie alla ripresa delle compravendite, è atteso in aumento nel 2015 del 3,7% sia per l'intero comparto (a quota 112 miliardi di euro) che per il residenziale, che ne rappresenta la parte più significativa (84 miliardi a fine anno).
Il mattone in Europa
Ma che impatto avrà la situazione greca sul mattone europeo? Secondo Scenari Immobiliari, la crisi del paese ellenico non fermerà la ripresa dei mercati immobiliari europei, sostenuti da un forte aumento della domanda e da un elevato livello di liquidità.
I primi cinque mercati europei sono partiti in terreno positivo e dovrebbero chiudere l'anno con una crescita complessiva del 3,4%. Se l'Italia dovesse chiudere l'anno con una crescita del 3,7%, meglio fanno Spagna (+4,7%) e Inghilterra (+5,3%). La Francia salirà dell'1,7% e la Germania del 2%. Per l'Europa a 28 la previsioni parlano invece di una crescita del 4,5%.
"La crisi avrà un impatto soprattutto psicologico - ha aggiunto Breglia - con un rallentamento delle transazioni nel periodo estivo, ma già in autunno gli effetti negativi dovrebbero essere superati nella maggior parte dei mercati, anche se è probabile un prolungato rallentamento delle quotazioni".
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