Nonostante gli ottimi segnali provenienti dal settore dei mutui e delle intenzioni di acquisto, il mercato immobiliare stenta ancora a ripartire e una lenta rinascita sarà possibile non prima del 2016. A sostenerlo è la Fiaip che nella sua nota congiunturale semestrale fotografa l’andamento altalenante del mattone nostrano
Un clima di perdurante incertezza
La lenta ripresa potrà far breccia nel comparto immobiliare non prima del 2016. L’andamento attuale dei prezzi è più debole rispetto al fatturato e al numero complessivo delle compravendite registrate nel secondo semestre 2015. Ciò riflette il clima perdurante d’incertezza economica, oltre ad evidenziare i timori degli italiani legati all’evoluzione dello scenario politico ed economico nell’Eurozona, a causa dei segnali contrastanti provenienti a seguito del salvataggio della Grecia .
Ancora oggi, nonostante l’inversione del trend psicologico, i potenziali acquirenti rimangono alla finestra a causa dell’enorme tassazione immobiliare e del timore di un’instabilità finanziaria,
i potenziali acquirenti rimangono alla finestra a causa dell’enorme tassazione immobiliare e del timore di un’instabilità finanziaria,
sempre alle porte per il nostro Paese, che ancora non ha sciolto il nodo dell’insostenibilità del debito. Nuovi motivi di preoccupazione per gli italiani, dopo lo spauracchio Grexit (l’ uscita ellenica paventata dalla moneta unica) sono la svalutazione dei valori immobiliari ed l’assoluta impossibilità a pianificare investimenti a medio lungo termine, visto il susseguirsi dell’inasprimento fiscale sulla casa negli ultimi anni, ed una normativa sempre più penalizzante nei confronti degli spostamenti di capitale connessi soprattutto al mercato immobiliare .
In aumento gli investimenti stranieri
Il mattone non ha ancora imboccato la via della ripresa stabile, nonostante sia sempre più conveniente l’acquisto immobiliare vista la continua riduzione dei prezzi degli immobili residenziali e il ritrovato interesse da parte delle banche ad erogare mutui. Il clima di maggior fiducia e di propensione al risparmio e all’investimento nel mattone viene confermato dagli investitori stranieri che in Italia sono in netto aumento, anche favoriti dalla perdita di valore dell’Euro: circa il 18% del suo valore contro il dollaro e circa il 10% contro la sterlina.
Nei primi sei mesi di quest'anno si è registrato di fatto un aumento del 35% delle richieste rispetto allo stesso periodo del 2014 da parte di acquirenti internazionali. Di contro, la “voglia di case degli italiani” è stata confermata dagli oltre 41mila acquisti effettuati all’estero negli ultimi 12 mesi.
Prezzi ancora in calo
I prezzi continuano a differenza degli altri paesi europei a calare dello 0,8 % su base trimestrale, e del 5% circa su base annua, registrando un arretramento del valore dell’abitazione più consistente tra tutti i paesi Ue, fatta eccezione per la Grecia. Torna in area positiva il numero delle compravendite + 3% a fronte di una lenta stabilizzazione dei prezzi.
Con l’ulteriore forte crescita registrata nel mese di giugno per i mutui si irrobustisce il recupero verso i livelli pre-crisi tanto che la variazione complessivamente registrata nel I semestre 2015 ha fatto segnare un significativo incremento rispetto al corrispondente periodo 2014.
Famiglie in difficoltà
Assistiamo, inoltre, sempre più, a giovani coppie in difficoltà economica che non riescono a far fronte a tutte le spese per la casa (mutuo, imposte sulla casa, sulla successione e spese di manutenzione degli immobili). Assai di sovente chi ha comperato un primo immobile con un mutuo, e magari ereditato un secondo immobile , cerca disperatamente di collocare sul mercato la casa ereditata, viste le scarse risorse economiche di cui dispone oggi un nucleo familiare.
L’eccessiva timidezza degli interventi nel taglio delle tasse e della spesa pubblica, l’assenza di interventi strutturali e di riforme per il Paese, per lo più annunciate e non attuate, rischia di penalizzare e di far finire in stagnazione il Paese nel 2015.
"Se l’economia italiana non vuole continuare a fare peggio del resto dell’Europa - dichiara Mario Condò de Satriano, Presidente del Centro Studi Fiaip- è necessario cambiar subito rotta alle politiche economiche del Paese e concentrare le risorse verso il taglio dell’imposizione fiscale a partire dalle tasse sulla casa, che negli ultimi tre anni sono triplicate per tutti i contribuenti. L`ipotesi annunciata dal premier Renzi di tagliare la Tasi e l’Imu sulla prima casa e semplificare con la local tax un`unica tassa sugli immobili, sottolinea Mario Condò de Satriano, dovrà evidenziare una vera e propria riduzione della presenza statale nella tassazione immobiliare. Non si può pensare di modificare continuamente le tasse sulla casa, solo per far cassa a livello comunale, modificando per l’ennesima volta il nome all’Ici, Imu o Tasi”.
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