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Tutte le scelte finanziarie che hanno interessato il mattone negli ultimi anni sono sbagliate. Non ha dubbi il senatore Vincenzo Gibiino, presidente dell'Osservatorio Parlamentare sul mercato immobiliare, quando parla della pressione fiscale sulla casa che ha portato un aumento sproporzionato delle tasse e un conseguente disinteresse verso l'investimento in questo settore. La ricetta per salvare il settore è quindi un ritorno al passato, portando indietro le lancette fiscali a nove anni fa.

"Nel 2008 la pressione fiscale sulla casa - afferma il senatore Gibiino - era di 10 miliardi, oggi è vicina ai trenta. Cio' ha determinato la decrescita dei prezzi delle case e un disinteresse verso l'investimento immobiliare". "Questo nonostante l'Italia sia uno dei pochi Paesi in Europa dove l'80% delle persone ha una casa di proprietà e dove negli anni '60, '70,' c'e stato un vero e proprio boom dell'edilizia".

"Se la pressione fiscale cresce di tre volte e il pil non aumenta esiste un pericolo per questo settore. Il governo ha dato agli enti locali la possibilità di tassare direttamente i proprietari, tagliando le risorse centrali e obbligandoli a vivere delle tasse sulla proprietà. L'Imu è una grande truffa per gli italiani. Nata come service tax, si è trasformata in una tassa vera e propria. L'imposta sui rifiuti è una patrimoniale: noi paghiamo per m2 e non per quanto effettivamente inquiniamo e ciò contro i principi stabiliti dall'Europa". 

La proposta dell'Osservatorio Parlamentare, di cui fanno parte non solo parlamentari, ma anche i rappresentanti delle principali associazioni del settore, "è quella di uno shock fiscale che riporti le lancette delll'orologio al 2008, quando la pressione fiscale era di 10 miliardi. Quando compravamo un immobile a 100 e dopo qualche anno lo rivendavamo a 120 o quando affittavamo una casa e riuscivamo a lasciare qualcosa in tasca".

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